Malware per bambini, Avast lancia l'allarme

Aumentano gli attacchi cracker ai siti web dedicati ai bambini: è l'allarme lanciato da Avast, che invita tutti a maggiore prudenza.
Aumentano gli attacchi cracker ai siti web dedicati ai bambini: è l'allarme lanciato da Avast, che invita tutti a maggiore prudenza.

Sono sempre di più i cracker che diffondono malware attraverso siti web focalizzati per intrattenere i bambini. È l’allarme lanciato da Avast, una delle aziende produttrici di anti-virus leader del mercato.

La società sostiene infatti di aver rivelato file infetti in più di 60 siti contenenti le parole “game” (gioco) o “arcade” nel titolo, in un’analisi condotta per 30 giorni consecutivi fino al 12 gennaio, spiegando che le pagine provavano a scaricare infezioni javascript, redirector e software potenzialmente indesiderato.

Il problema è importante e non da sottovalutare perché i bambini sono per forza di cose meno accorti degli adulti quando si tratta di navigare in rete. E dato che i malware vengono nascosti dietro oggetti apparentemente innocui, come mini-giochi studiati per vestire bambole virtuali o cambiare gli abiti dei personaggi, risulta anche più difficile individuare la minaccia. Avast rende noto che uno tra i siti più colpiti, cutearcade.com, ha generato più 12.600 rapporti di infezione soltanto la scorsa settimana.

Il trojan presente sul sito indirizzava gli utenti su di un noto riferimento online per la distribuzione di malware. Il proprietario del portale web non ha al momento risposto ad una richiesta per un commento, mentre il webmaster di un altro sito segnalato dalla società, hiddenninjagames.com, ha detto di non aver mai riscontrato problemi di malware, ipotizzando che il software di Avast possa aver considerato come malware delle semplice inserzioni di terze parti.

Qualunque sia la verità, il problema va comunque affrontato alla radice, poiché la navigazione su internet per i bambini andrebbe già monitorata con attenzione di principio, e se proprio i siti a loro dedicati finiscono nelle mani dei malintenzionati allora è chiaro che forse c’è qualcosa da rivedere in termini generali nel mondo della sicurezza online e nell’alfabetizzazione delle famiglie.

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