Megaupload, false richieste di risarcimento

Alcuni malintenzionati stanno provando ad approfittare del caso Megaupload per raggirare ignari utenti, spacciandosi per legali delle major.
Alcuni malintenzionati stanno provando ad approfittare del caso Megaupload per raggirare ignari utenti, spacciandosi per legali delle major.

La chiusura di Megaupload ha fatto nascere forti dubbi circa le possibili azioni legali nei confronti degli utenti che nel tempo hanno adottato il servizio fondato da Kim Dotcom per scaricare materiale protetto dal diritto d’autore. Al momento, i giudici non hanno ancora stabilito alcuna sentenza in tal senso, ma di tale situazione sembrerebbero esser pronti ad approfittarne alcuni malintenzionati che in questi giorni stanno inviando false email minatorie ad utenti Megaupload, sostenendo di essere i rappresentanti di alcune delle principali etichette cinematografiche e musicali.

La lettera, scritta in lingua tedesca, riporta la firma di un presunto studio legale denominato intestato ai “Dr. Kroner & Kollegan” (riferimento inesistente), cui in teoria sarebbe stato affidato il compito di scagliarsi contro coloro che hanno infranto grazie a Megaupload le leggi vigenti in materia di copyright. Nella pratica, però, non risulta esser stato affidato alcun mandato ad alcuno studio legale ed una serie di indizi lasciano presumere che il tutto sia riconducibile ad un tentativo di estorsione da parte di un gruppo non ancora identificato.

Nello specifico, la lettera non cita nel dettaglio alcuna violazione precisa, contiene falsi indirizzi IP e falsi orari in cui si sostiene siano avvenuti i crimini, non include alcun invito a cessare e desistere dal commettere nuove violazioni e, soprattutto, parla di una richiesta economica pari a 147 dollari: trattasi di una cifra irrisoria rispetto a quanto tipicamente chiesto dalle major nei casi di accertata violazione del diritto d’autore, il che rende dunque la vicenda chiaramente sospetta. I pagamenti, poi, devono essere effettuati in cash ad un indirizzo slovacco, sollevando anche in questo caso forti dubbi.

La vicenda Megaupload, insomma, si è rivelata essere un terreno piuttosto fertile per nuovi tentativi di truffa, giocando sul timore da parte degli utenti di possibili ripercussioni di maggiore rilievo da parte delle aziende che hanno spinto alla chiusura del portale per l’upload di file online. Sparare nel mucchio, del resto, è semplice: milioni di utenti Megaupload e Megavideo rappresentano un bacino potenziale enorme, dunque inviando un alto numero di email è probabile incappare nella debolezza di chi, improvvisamente additato, rischia di cadere nella truffa e di cedere al pagamento.

Fin quando un tribunale non deciderà sul da farsi, qualsiasi richiesta è da considerarsi esclusivamente il frutto di una sicura frode da parte di malintenzionati. Ed eventuali pagamenti non troverebbero oggi sicuramente possibilità alcuna di rimborso.

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