Apple TV è tecnicamente dual core

Il chip A5 di Apple TV è dual core, ma Apple ne avrebbe disattivato un nucleo per ragioni di riutilizzo, contando anche sul minor consumo energetico.
Il chip A5 di Apple TV è dual core, ma Apple ne avrebbe disattivato un nucleo per ragioni di riutilizzo, contando anche sul minor consumo energetico.

Apple TV: una nuova analisi sul processore A5, installato nell’ultima versione del device televisivo di Cupertino, dimostra come il chip non sia affatto un single core, così come annunciato dai primi teardown del dispositivo. Anche se sarebbe meglio sottolineare come l’A5 di Apple TV sia solo un dual core in potenziale.

Costruito con un nuovo processo produttivo che lo rende del 41% più piccolo rispetto all’A5 di iPhone 4S, il processore installato in Apple TV presenta effettivamente due nuclei principali di calcolo. Ma il suo funzionamento è al 100% a core unico. Come è possibile? Semplice: uno dei due core è stato disattivato.

A spiegare le motivazioni possibili di questa singolare scelta è Chipworks, che dalle sue pagine sottolinea innanzitutto come la riduzione delle dimensioni permetta di ridurre i costi di produzione perché libera spazio sulle motherboard per altra componentistica e perché, così facendo, si riduce il consumo energetico richiesto dal processore per il suo funzionamento. Ma per quale ragione disabilitare uno dei due nuclei?

A quanto pare, si tratta di una tecnica di riutilizzo molto diffusa nella creazione di semiconduttori. Si tratterebbe di chip che non sono stati ritenuti idonei per iPhone 4s o iPad 2 e, per questo, riutilizzati in Apple TV grazie anche alle più basse pretese di calcolo del dispositivo. Così spiega CultOfMac:

«Semplificando, Apple potrebbe aver riutilizzato dei dual core A5 inizialmente pensati per i chip di iPad 2 o iPhone 4S, ma risultati difettosi o danneggiati in uno dei core. Hanno quindi disattivato quel core e inserito il tutto nel system-on-a-chip. Questo permette di utilizzare delle componenti A5 che altrimenti sarebbero finite nei rifiuti.»

Sarà davvero così? Si tratta di un interpretazione plausibile o, alla base delle scelte di Apple, vi è qualche altra ragione commerciale?

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