Safari, Apple brevetta la navigazione 3D

Brevetti: Apple svela la navigazione 3D in Safari, con un sistema che ricorda CoverFlow, TimeMachine e gli Stacks di Mac OS X.
Brevetti: Apple svela la navigazione 3D in Safari, con un sistema che ricorda CoverFlow, TimeMachine e gli Stacks di Mac OS X.

Safari si trasformerà presto in un browser 3D. È quanto si apprende dalla recente registrazione di un brevetto, intitolato “Raggruppamento e navigazione di finestre attive”, in cui si scorge qualche anticipazione di quel che sarà la navigazione sul browser di casa Apple, per Mac e forse anche per iOS.

Dalle immagini a corredo del brevetto, il sistema appare essere molto simile a Cover Flow: le finestre attive di navigazione – ovvero i diversi siti aperti in contemporanea – appaiono affiancati con un look 3D, proprio come avviene per le copertine di iTunes. In realtà, il progetto appare decisamente simile anche alle feature di TimeMachine, il software pensato per viaggiare a ritroso tra documenti e file salvati.

Oltre che a consentire il salto rapido da una pagina all’altra, queste finestre 3D possono essere organizzate anche in “Stacks“, ovvero gruppi di siti di argomento simile. Nemmeno gli stack sono una novità per il mondo Mac, visto che già da tempo sono utilizzati per raggruppare documenti e applicazioni sul dock di OS X. L’intero leitmotiv di questo possibile restyling grafico di Safari risiede nella volontà di fornire ai clienti un ambiente ancora più semplice da usare: grazie alla visualizzazione 3D, infatti, l’utente a colpo d’occhio può analizzare la sua gerarchia di navigazione, senza dover ricercare manualmente fra i tab aperti. Una comodità non da poco, soprattutto per gli utilizzatori soliti ad aprire decine di schede in contemporanea nelle attività di browsing del Web.

L’intuizione di Apple tuttavia, sebbene si inserisca perfettamente nell’estetica di altri servizi di OS X, non è però un’innovazione mai vista nel mondo dei browser. Già da tempo Chrome di Google dispone di una tecnologia simile e tantissimi sono i plugin e le estensioni che permettono di fare altrettanto, anche per Safari. Come ogni brevetto di Cupertino, però, non è dato sapere se alla registrazione seguirà un’effettiva applicazione pratica.

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