Nokia, vendonsi brevetti per fare cassa

Nokia è pronta a vendere al prezzo giusto parte dei suoi brevetti per supportare il piano di rilancio annunciato ieri.
Nokia è pronta a vendere al prezzo giusto parte dei suoi brevetti per supportare il piano di rilancio annunciato ieri.

Non è affatto un momento facile per il colosso finlandese delle telecomunicazioni Nokia, che si dice ora addirittura pronta a vendere brevetti (asset fondamentale e prezioso dell’azienda), purché al prezzo giusto.

Dopo l’annuncio del piano di rilancio, che prevede soluzioni drastiche come il taglio dei costi e di forze di lavoro, ma anche interessanti tentativi identificati in particolare nel supporto totale alla scommessa Lumia/Windows Phone e una maggiore attenzione verso gli investimenti, è arrivata anche la notizia del minimo storico in borsa, che non si verificava dal 1996. Urgono ulteriori interventi ed i brevetti potrebbero essere una cassaforte preziosa a cui attingere.

A parlarne senza troppi giri di parole è Timo Ihamuotila, Chief Financial Officer di Nokia durante l’ultima conferenza con gli investitori: «Venderemo brevetti, al giusto prezzo», specificando successivamente che la casa finlandese è in grado di mantenere un portfolio importante di brevetti anche nel caso si decidesse di venderà qualche proprietà. La cessione non andrebbe insomma a limitare le capacità dell’azienda, ma sarebbe una sorta di pulizia finalizzata a monetizzare quanto di meno centrale alle attività del gruppo possano essere in dote.

Al momento, Nokia detiene oltre 30.000 brevetti dei quali 10.000 rappresentano certificate innovazioni. La divisione “Ricerca e Sviluppo” della compagnia genera una media di 1.000 brevetti ogni anno. Su base annuale, il portfolio di proprietà intellettuali fornisce in media entrate pari a circa 500 milioni di euro.

E potrebbe essere la scelta migliore, in caso di assoluta necessità, rendere disponibile una parte dei brevetti al miglior offerente. Visto il momento particolarmente idilliaco con Microsoft, non è escluso che proprio il colosso di Redmond possa interessarsi alla cosa. Entrambe le case avrebbero un certo interesse nel sviluppare la trattativa: la mamma di Windows arricchirebbe il suo portfolio di brevetti (eventualmente utile nelle battaglie legali contro Google), mentre Nokia risolleverebbe un po’ la propria situazione finanziaria vendendo non a un concorrente, ma a un fidato e sicuro partner per il rilancio.

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