Microsoft Word e il caso spam su App Store

Approvata su App Store un'applicazione denominata Microsoft Word 2012, ma era una vera e propria truffa.
Approvata su App Store un'applicazione denominata Microsoft Word 2012, ma era una vera e propria truffa.

Il cosiddetto wallet garden di Apple non è impenetrabile e, sebbene Cupertino imponga rigide regole agli sviluppatori di applicazioni su App Store, svariate volte si sono presentati casi di spam in questo negozio virtuale, alcuni dei quali sono anche sfociati in vere e proprie truffe ai danni dei consumatori. Il caso si ripresenta ancora una volta con un’app denominata Microsoft Word 2012.

Apple ha approvato su App Store un’applicazione denominata Microsoft Word 2012, acquistabile fino allo scorso lunedì pomeriggio a un prezzo non proprio economico (9,99 dollari). Il problema risiede però nel fatto che non è stata sviluppata da Redmond e non è di certo il famoso software per ambienti Windows e Mac: porta invece il nome di un produttore noto per altre app-spam, ovvero Super Racing Real Games.

C’è da sottolineare che nella pagina in cui si descrive l’applicazione, non c’era alcuna menzione delle funzionalità di Word, inoltre la pagina Web di supporto per l’applicazione reindirizzava al sito http://racing.com, piuttosto che a un sito ufficiale Microsoft. Questi sono sempre segni sospetti di un’app-spam che dovrebbero scoraggiare l’utente a procedere a un eventuale acquisto.

Ciò che è lecito chiedersi è come un’applicazione-truffa del genere abbia potuto passare i controlli Apple e, di conseguenza, approdare su App Store. In base a quanto diramato da DigitalTrends, il software non è più disponibile per il download ma gli utenti che lo hanno acquistato non riceveranno un rimborso. Purtroppo, non è il primo caso del genere nel mondo di iOS: lo stesso produttore, Super Racing Real Games, aveva già messo in vendita app-spam quali Oddity Meter, File Manager, F1 Biedie Driver e Fruit Defense, ognuna disponibile a 0,99 dollari. Per questo motivo, Cupertino dovrebbe adesso prendere qualche importante provvedimento e impedire al developer di avere nuovamente accesso allo store virtuale per iOS, cosa che andrebbe a tutelare maggiormente l’utenza.

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