Nokia, brevetti MeeGo donati a Jolla?

Secondo alcune indiscrezioni, Nokia avrebbe donato alla start-up Jolla alcuni brevetti sulla piattaforma MeeGo: Nokia smentisce.
Secondo alcune indiscrezioni, Nokia avrebbe donato alla start-up Jolla alcuni brevetti sulla piattaforma MeeGo: Nokia smentisce.

Mentre un gruppo di ex ingegneri Nokia ha avviato una nuova società denominata Jolla, l’azienda finlandese avrebbe regalato alla start-up un pezzo dei suoi brevetti su MeeGo. Obiettivo di Jolla è proprio quello di rilanciare la piattaforma MeeGo, sistema che Nokia ha fornito a suo tempo con il modello N9 prima di abbandonare l’ipotesi di ulteriori investimenti nel progetto.

Al momento nulla sarebbe noto circa il tipo di brevetti che Nokia avrebbe deciso di consegnare, tuttavia la decisione dell’azienda potrebbe permettere a Jolla di continuare il suo lavoro focalizzandosi sulla rinascita di MeeGo, evitando inoltre tutti quei problemi legati alla violazione dei brevetti di proprietà di Nokia o al pagamento delle relative licenze.

A questo si aggiungano le dichiarazioni del fondatore di Jolla, Jussi Hurmola, secondo cui l’azienda ha un rapporto buono e aperto con Nokia, e questo non deve sorprendere perchè in realtà Jolla è da considerarsi un progetto ponte di un gruppo Nokia che ha aiutato i suoi ex dipendenti ad avviare una nuova impresa nel momento stesso in cui la casa madre si trovava costretta ad effettuare dolorosi tagli al personale. Il condizionale, in questo caso, è d’obbligo, perchè proprio mentre le voci su questo possibile doni di brevetti si moltiplicavano, è arrivata la smentita da parte di Mark Durrant di Nokia: «Siamo orgogliosi del supporto del nostro programma ponte per le start-up fondate da ex dipendenti Nokia, ma non abbiamo donato brevetti a nessuna di loro, tra cui Jolla».

Anche su MeeGo non si sa molto, ma entro la fine del 2012 il mercato potrebbe vedere qualcosa di concreto. Tuttavia si può ipotizzare un parziale interessamento di Nokia verso le piattaforme software alternative, tra cui MeeGo, soprattutto alla luce delle difficoltà che l’azienda finlandese sta incontrando sul mercato e all’incerto futuro di Windows Phone: una exit way potrebbe divenire tassello fondamentale nel caso in cui anche con Windows Phone 8 non si riuscisse a mettere a segno l’exploit auspicato.

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