Giappone, le elezioni passano da Google+

I canditati giapponesi alla guida del paese hanno utilizzato gli hangout di Google+ per confrontarsi faccia a faccia online con gli elettori.
I canditati giapponesi alla guida del paese hanno utilizzato gli hangout di Google+ per confrontarsi faccia a faccia online con gli elettori.

La politica si fa sempre più social. In vista delle votazioni andate in scena nel fine settimana, i candidati alla guida del Giappone hanno scelto Google+ per confrontarsi faccia a faccia con gli elettori. Otto hangout consecutivi, tutti ospitati dalla piattaforma 2.0 di bigG. I cittadini hanno posto domande riguardanti temi come la necessità di sollevarsi da una situazione tutt’altro che rosea per quanto riguarda l’economia, la sicurezza e i programmi futuri per l’energia, questione di primaria importanza per un paese profondamente ferito lo scorso anno dal disastro di Fukushima. Le urne hanno poi premiato il liberaldemocratico Shinzo Abe.

Google ha annunciato l’iniziativa il 29 novembre, invitando tutti i cittadini a inviare le loro domande sul social network contrassegnandole con un apposito hashtag (#talktopoliticians), selezionandone poi dieci tra cui uno studente di Tokyo, una casalinga di Mie e un uomo d’affari della prefettura di Shizuoka. La sezione giapponese della società ha anche lanciato un portale intitolato Erabou 2012, in cui sono raccolte informazioni dettagliate su oltre 1.000 candidati e sui 12 partiti che hanno partecipato alle elezioni.

Giappone: i canditati per la guida del paese si sono confrontati con gli elettori attraverso un hangout di Google+

Giappone: i canditati per la guida del paese si sono confrontati con gli elettori attraverso un hangout di Google+

Tutti gli hangout sono stati registrati e ora messi a disposizione per lo streaming attraverso le pagine di YouTube. Considerando che anche il nostro paese sarà chiamato ad esprimersi alle urne entro i prossimi mesi, non è da escludere che il colosso dei motori di ricerca possa replicare l’iniziativa in Italia. Una parte degli schieramenti politici nostrani ha già dimostrato di essere disponibile al confronto pubblico, in occasione delle primarie del centrosinistra andate in scena di recente. Un faccia a faccia con l’elettorato prima dell’apertura dei seggi potrebbe dunque aiutare ad avvicinare i candidati a quanti sono chiamati al voto.

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