Google Maps, possibile ban in Germania

Microsoft accusa Google di aver violato il brevetto EP0845124 e sembra trovare l'appoggio del giudice: possibile stop per il servizio Maps in Germania.
Microsoft accusa Google di aver violato il brevetto EP0845124 e sembra trovare l'appoggio del giudice: possibile stop per il servizio Maps in Germania.

Google Maps di nuovo al centro di una diatriba legale, ma questa volta non per questioni legate a privacy o pratiche di wardriving. Il servizio è a rischio in Germania, in seguito alla denuncia mossa da Microsoft nei confronti del motore di ricerca e della sussidiaria Motorola Mobility, per il presunto utilizzo non consentito del brevetto EP0845124 relativo a “sistemi informatici impiegati per identificare risorse locali”. Secondo quanto riportato sulle pagine di FOSS Patents, il giudice Matthias Zigann della Corte Regionale di Monaco è propenso a ritenere bigG responsabile di violazione.

Un verdetto di questo tipo potrebbe dunque portare al blocco dell’accesso a Google Maps per gli utenti tedeschi, sia nella versione accessibile da desktop che attraverso l’applicazione Android. Coinvolto anche il browser Chrome, che potrebbe risentire di una sentenza di condanna. Si tratta ovviamente di uno scenario ipotetico, che il gruppo di Mountain View potrebbe scongiurare mettendo mano al portafogli e sborsando una cifra ritenuta soddisfacente da Microsoft per concedere in licenza l’utilizzo della proprietà intellettuale.

Microsoft sta cercando, e ora è vicina all’obiettivo, un’ingiunzione nei confronti del servizio Google Maps in Germania, dell’applicazione per Android e del browser Web che fornisce accesso alla piattaforma. Nel caso di una condanna, Google sarebbe chiamata a disabilitare l’accesso a Maps per tutti i computer con IP tedesco, fermare la distribuzione del software su Google Play nel paese e distribuire una versione del browser con un blocco verso Maps. Quest’ultima misura restrittiva potrebbe essere applicata in modo simile a quanto avviene con i filtri del parental control.

“Siamo sicuri del nostro operato e vogliamo difenderci di fronte alla corte”. Questa la breve dichiarazione rilasciata da un portavoce di bigG. La sentenza definitiva è fissata per il mese di giugno, dunque nei prossimi mesi si tornerà probabilmente a parlare della vicenda, analizzando la posizione di entrambe le realtà coinvolte che saranno chiamate a deporre per sostenere i propri impianti accusatori e difensivi.

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