Anche gli editori europei contro il .book

Anche gli editori europei si scagliano contro i domini .book chiedendo all'ICANN che non li attribuisca ad Amazon, ma ad una entità super partes.
Anche gli editori europei si scagliano contro i domini .book chiedendo all'ICANN che non li attribuisca ad Amazon, ma ad una entità super partes.

Gli editori europei si allineano alla posizione degli editori USA nel puntare il dito contro i pericoli intrinsechi che il dominio .book potrebbe presentare. Una richiesta formale sarebbe stata avanzata il 6 marzo scorso a firma di Associazione Italiana Editori (AIE) e Federazione Editori Europei (FEP) per chiedere all’ICANN di rivedere le proprie posizioni e di tenere in stretta considerazione il fatto che mettere il dominio .book nelle mani di Amazon significherebbe di fatto creare una posizione di forza di enorme impatto sul mercato.

«È nostra opinione», spiegano AIE e FEP, «che permettere a entità commerciali di registrare questi domini e consentire loro di usarli come proprietari esclusivi causerebbe gravi danni all’intera industria del libro (…). Visto che internet è un mezzo così istituzionale siamo molto preoccupati che l’identificazione tra questi Top Level Domains e un loro possibile unico proprietario possa fuorviare il consumatore». Il rischio, insomma, è che il lettore medio possa identificare nel dominio .book una sorta di libreria universale nella quale andare a cercare le proprie letture. Amazon avrebbe probabilmente buon gioco a gestire il dominio a proprio vantaggio, sfruttando il controllo del dominio con offerte o regole che possano andare a detrimento della libera concorrenza ed a tutto vantaggio delle proprie quote di mercato.

Così come indicato dagli editori USA, insomma, la richiesta è quella di un approccio “etico” al problema, confidando nel fatto che il controllo sul dominio possa essere gestito in un’ottica di pubblico interesse. Gli editori europei si spingono ulteriormente oltre, auspicando una prudente assegnazione del dominio ad un soggetto imparziale «che ne garantisca l’accesso a chiunque lo desideri, a parità di condizioni».

La lettera è stata pubblicata in versione integrale sul sito AIE: la tesi portata avanti è quella per cui l’assegnazione del dominio ad un solo soggetto, peraltro privato, sia una operazione estremamente pericolosa e sicuramente anticompetitiva:

I domini in attesa di essere aggiudicati hanno carattere esclusivo: non possono essere utilizzati da altri se non da chi ne ha ottenuto (ovvero: pagato) la registrazione. È di tutta evidenza che, ove il dominio .book fosse assegnato, ad esempio, ad Amazon, la società di Bezos potrebbe godere del vantaggio di dominare incontrastata tutto l’insieme degli indirizzi Internet con suffisso .book.

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