Nanotubi, il futuro del fotovoltaico

I nanotubi potrebbero essere la soluzione definitiva per il fotovoltaico del domani: l'energia accumulata è 8 volte maggiore rispetto ad altri materiali.
I nanotubi potrebbero essere la soluzione definitiva per il fotovoltaico del domani: l'energia accumulata è 8 volte maggiore rispetto ad altri materiali.

Nell’ottica delle smart city e di un ambiente urbano sempre più all’insegna del risparmio energetico, i pannelli solari rappresentano un tassello fondamentale nel mosaico complessivo. Le ricerche in tal senso continuano senza sosta e negli ultimi tempi potrebbe esser stata individuata una soluzione potenzialmente in grado di offrire nuove opportunità: trattasi dei nanotubi di carbonio, i quali hanno mostrato caratteristiche sorprendenti lasciando aperte le porte verso un futuro sempre più green.

Nel dettaglio, i nanotubi si sono dimostrati capaci di assorbire una quantità di energia particolarmente elevata, pari a circa 8 volte quella assorbita da pannelli delle stesse dimensioni realizzati con gli attuali materiali. Ciò implica contemporaneamente la possibilità di ridurre notevolmente le dimensioni dei pannelli mantenendo costante la quantità di energia prodotta e quella di creare pannelli di grosse dimensioni in grado di accumulare grandi quantità di energia.

Se fino ad ora sono state necessarie apposite lenti in grado di convogliare i raggi solari per aumentare la quantità di energia assorbita dai pannelli fotovoltaici, le caratteristiche dei nanotubi potrebbero dunque renderle non più indispensabili. Il tutto si traduce quindi in una notevole riduzione dei costi per la produzione di tali pannelli, aprendo le porte ad un maggior uso dell’energia solare per la produzione di energia elettrica.

Che l’interazione tra nanotubi e luce fosse sensibilmente differente rispetto a quella con altri materiali, soprattutto qualora i primi siano di dimensioni inferiori alla lunghezza d’onda della luce, era noto già da diverso tempo. La nuova scoperta, ad opera di alcuni ricercatori danesi e svizzeri, permette tuttavia di calcolare con precisione la quantità di energia assorbita dai nanotubi, mostrando un comportamento piuttosto interessante per la produzione di pannelli fotovoltaici di nuova generazione. Il rendimento si è dimostrato tuttavia particolarmente basso, sicuramente inferiore rispetto a quello garantito da soluzioni tecnologie utilizzate ampiamente fino ad oggi, e proprio tale caratteristica rappresenta il principale ostacolo che i ricercatori intendono oltrepassare.

Le nanotecnologie, insomma, continuano a mostrare interessanti proprietà fino ad ora sconosciute, potendo di fatto rivoluzionare il modo di affrontare specifici problemi. Dalla medicina al computing, passando ora attraverso la produzione di energia elettrica, il futuro sembra sempre più all’insegna delle tecnologie su scala nanoscopica, con i ricercatori costantemente alle prese con l’individuazione delle proprietà di tali materiali.

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