Come promuovere un libro, tra Fazio e blog

Ci sono due modi per promuovere un libro: andare in tv o aprire un blog. Pochi grandi titoli scelgono la prima strada, mentre la seconda si va affermando.
Ci sono due modi per promuovere un libro: andare in tv o aprire un blog. Pochi grandi titoli scelgono la prima strada, mentre la seconda si va affermando.

«Esiste un “effetto – blog“? Pare di sì». Lo afferma una ricerca presentata al Salone del Libro di Torino dall’Associazione Italiana Editori, secondo la quale la Rete garantisce agli autori ed ai distributori di libri una promozione complementare a quella che avviene già in tv: natura e risultati differenti, per un modo di comunicare che sembra poco alla volta imporsi per garantire una “coda lunga” alla promozione dei nuovi titoli.

Sulla base di quanto rilevato, l’effetto più dirompente è il cosiddetto “Effetto Fazio”: l’autore si presenta in tv, tipicamente ad una trasmissione che mette a disposizione spazi specifici quale “Che tempo che fa“, ed ottiene un immediato e fortissimo riscontro grazie all’interesse che riesce a suscitare nell’audience della trasmissione. Tuttavia l’effetto Fazio sembra essere di durata estremamente breve: pochi giorni e poi la promozione ha perso di efficacia. La possibilità di comparire su blog (propri o altrui) sembra invece dare risultati di minor magnitudo, ma per una durata più lunga:

I blog spostano le vendite? Poco, per la verità. Ma qualcosa sicuramente fanno, a giudicare dalle curve su alcuni titoli considerati “campione” e analizzati da Informazioni Editoriali (Arianna+ rileva i dati di sell out di quasi 1600 librerie). E moltiplicano il loro effetto quando il titolo di cui parlano rientra nei gusti del loro pubblico di riferimento. Muovono quantità ancora piccole di vendita (nell’ordine delle decine/centinaia di copie), garantendo però un effetto – “coda lunga” (del titolo e della notizia)

La ricerca fotografa qualcosa di ovvio e qualcosa di meno ovvio: l’ovvietà sta nel fatto che una trasmissione televisiva ha una natura “una tantum” in grado di generare risultati esplosivi sulla base dei milioni di utenti raggiunti, ma i risultati stessi svaniscono con la sigla finale della trasmissione stessa. La community ed il coinvolgimento che sanno creare un blog o una presenza sui social network, invece, è una cura a piccole dosi che per molto tempo può dare risultati concreti. Quel che è meno ovvio, è il fatto che la tv è il riferimento per i grandi editori e per una minuscola minoranza di titoli (0,1%) mentre la Rete è per tutto il resto del mercato. Inevitabilmente, quindi, per il settore la Rete inizia ad affermarsi come una realtà fondamentale:

Sicuramente i blog sono una “nuova piazza” che comincia ad avere però rilevanza per gli editori: quasi il 3% dei titoli pubblicati in Italia ha una comunicazione sui blog. E non è poco: ancor più significativo se si considera che il 39,1% sono opere dei piccoli editori.

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