L'Unione Europea taglia i costi della banda larga

L'Europarlamento ha approvato nuove direttive sulla banda larga che permetteranno agli operatori di risparmiare sino al 30% sulle nuove infrastrutture
L'Europarlamento ha approvato nuove direttive sulla banda larga che permetteranno agli operatori di risparmiare sino al 30% sulle nuove infrastrutture

L’Europarlamento ha compiuto un ulteriore passo in avanti per la realizzazione dell’Agenda Digitale Europea approvando un importante taglio di costi del 30% sulla realizzazione delle infrastrutture per la banda larga. Come ha sottolineato Neelie Kroes, commissaria Ue all’agenda digitale, per l’Unione Europea la banda larga non è una promessa ma un impegno preciso. Grazie infatti all’approvazione del taglio dei costi del 30%, ci si è avvicinati ulteriormente all’obbiettivo di offrire ai cittadini del vecchio continente le migliori soluzioni digitali per migliorare la qualità della vita di tutti i giorni.

Infatti, oltre all’approvazione del taglio dei costi del 30% sulla banda larga, l’Europarlamento ha anche approvato eCall, un dispositivo di sicurezza per le auto, obbligatorio dal 2015, che permette in caso di incidente l’invio automatico di una chiamata al numero unico di emergenza europeo 112 e soprattutto due programmi di ricerca: uno sulla nanoelettronica e il secondo sull’invecchiamento attivo. Per quanto riguarda le infrastrutture di rete, Neelie Kroes ha sottolineato come un freno alla loro diffusione sia derivato proprio dagli alti costi per la loro implementazione e per le lungaggini burocratiche.

banda larga

Adesso, grazie all’approvazione di questa nuova direttiva, l’Unione Europea intende fare ordine per evitare la duplicazione delle infrastrutture per la banda larga oltre che offrire procedure più semplici, più veloci e sopratutto più trasparenti per il rilascio delle autorizzazioni, che dovranno essere completate entro 4 mesi, a meno che il diritto nazionale disponga altrimenti. In questo modo, gli operatori di telecomunicazione dovranno costruire meno infrastrutture per portare la loro fibra in aree remote e meno nuove torri per le loro antenne. Essi saranno dunque in grado di riutilizzare l’infrastrutture esistenti o di altri operatori ad un prezzo equo, coordinandosi anche con altri lavori di ingegneria civile.

Questa nuova legislazione contribuirà a far raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea: entro il 2020, tutte le imprese e i cittadini dovrebbero avere accesso a internet a una velocità di almeno 30 Mbps e almeno il 50% delle famiglie europee dovrebbero avere la possibilità di abbonarsi a soluzioni di connettività internet a 100 Mbps.

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