Cosa significa 4K?

Definizione e caratteristiche macroscopiche del nuovo standard di alta definizione per l’intrattenimento domestico.
Definizione e caratteristiche macroscopiche del nuovo standard di alta definizione per l’intrattenimento domestico.

Che cosa è il 4K? Cosa lo rende differente dall’alta definizione? Come si relaziona al termine “Ultra HD“? Che cosa significa realmente per i nostri televisori, console, lettori Blu-ray, film e giochi?

L’obiettivo di questo articolo dedicato al fenomeno del momento nel campo dell’intrattenimento domestico è quello di esplorare la piattaforma tecnologica del futuro, esplorandone ogni meandro per spiegare perché la TV Ultra HD è importante e perché porta con sé molto di più che la sola risoluzione.

La transizione verso il 4K

La tecnologia sta vivendo un momento transitorio, con la storia che sembra ripetersi. Infatti, come avvenuto per l’alta definizione e per il 3D, non mancano i dispositivi su cui riprodurre contenuti dedicati, ma mancano questi ultimi. Infatti, finora è stato possibile apprezzare i contenuti nativi 4K solo ed esclusivamente grazie alle bellissime demo preparate dai vari produttori di televisori, oppure di film in alta definizione portati alla risoluzione superiore grazie al cosiddetto processo di Upscaling del contenuto. Mancano sia gli ingredienti fondamentali – i canali televisivi, Blu-ray – sia quelli secondari: video player dedicati e canali streaming online. Almeno per ora.

In realtà, il nome ufficiale della tecnologia 4K è Ultra High Definition (UHD). Ultra HD è stato recentemente approvato come nome ufficiale, con le specifiche (o raccomandazioni) BT-2020 stabilite dall’ITU (International Telecommunication Union).

UHD è un ombrello che copre più soluzioni e aspetti della televisione ad alta definizione (HDTV), tra cui differenti risoluzioni, colori più realistici e frequenze di refresh più elevate. Il focus di questo approfondimento riguarda il primo aspetto, quello della risoluzione, ma è prima doveroso fare passo indietro nel tempo.

Storia breve dell’alta definizione

È necessario ritornare alla prima grande transizione nel mondo dei TV, quando ai primi modelli con schermo piatto seguirono quelli che promettevano l’alta definizione. Con l’HD si apriva un nuovo mondo popolato di dettagli sorprendenti e maggiore coinvolgimento per il telespettatore e per il videogiocatore. Si passava dalla risoluzione SD (Standard Definition, 720×480 o 720×576 pixel, secondo gli standard) a quella HD (1.280×720 pixel), un primo e importante passo in avanti.

Ora l’industria TV supporta due formati HD, indicati come 720p o HD e 1080p o Full HD (1.920×1.080 pixel, la “vera” alta definizione). Tutti i televisori in vendita sono dotati di risoluzione Full HD, anche se i contenuti (film, programmi televisivi, giochi, ecc.), come accennato in precedenza, sono “solo” HD 720p in buona parte dei casi.

Come è intuibile, ci sono due fattori in gioco: il contenitore e i contenuti. Entrambi rivestono un ruolo fondamentale, ma spesso e volentieri i secondi rappresentano il proverbiale collo di bottiglia. Riassumendo: i DVD e i canali televisivi sono in risoluzione SD 480p; alcuni servizi di streaming e i canali HD sono in risoluzione 720p; per finire, alcuni servizi streaming e il Blu-Ray arrivano alla tanto agognata risoluzione Full HD 1080p.

Il passo successivo nella risoluzione è chiaramente l’Ultra HD che, proprio come avviene per l’HD (720p e 1080p), copre due formati per la risoluzione: si parte con il 4K, chiamato anche 2160p, e si finisce con 8K, chiamato anche 4320p. Come è evidente, l’industria ama affibbiare più nomi a ogni piattaforma tecnologica, con una metodologia di denominazione poco chiara. Infatti, 4K in realtà è un formato cinematografico, anche se ormai il nome è quello che è stato deciso nel mondo dell’intrattenimento domestico.

Schematicamente: Full HD 1080p, con risoluzione 1.920×1.080 pixel, è identificabile anche con la sigla 2K; UHD 2160p, o 4K, ha risoluzione di 2.840×2.160 pixel; UDH 4320p, o 8K, ha risoluzione di 7.680×4.320 pixel.

Risoluzione

Ultra HD: cosa cambia per l’utente

È facile intuire i primi e più evidenti vantaggi per il telespettatore o per i videogiocatori che hanno a che fare con contenuti 4K: dettagli stupefacenti e immersione totale nella scena.

Proprio come avviene per i dispositivi mobile – smartphone, tablet – ad altissima definizione, il 4K è caratterizzato da pixel più piccoli su schermi della stessa dimensione, il che significa vedere un’immagine più dettagliata quando la si osserva alla stessa distanza.

Infatti, facendo rapidi calcoli, il numero di pixel quadruplica nel passaggio dal Full HD 1080p al UHD 4K o 2160p (parlando di un’area, al raddoppiare dei lati lungo e corto, la superficie è quattro volte tanto). Questo è importantissimo per schermi di grandi dimensioni (oltre 55”), dove i pixel di un 4k sono grandi in pratica un quarto rispetto alla dimensione di un equivalente Full HD. Su questo concetto, e sulla conseguente distanza ideale dell’utente dal TV, ecco un approfondimento a parte.

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