Samsung annuncia Simband: la salute al polso

Samsung presenta Simband: sembra uno smartwatch, ma è una nuova categoria di dispositivo indossabile realizzata per migliorare la salute degli utenti.
Samsung presenta Simband: sembra uno smartwatch, ma è una nuova categoria di dispositivo indossabile realizzata per migliorare la salute degli utenti.

Samsung ha appena annunciato Simband, un nuovo tipo di dispositivo indossabile dedicato al monitoraggio completo della salute. È stato presentato durante un evento sanitario appena svolto a San Francisco con l’idea di tracciare il corpo umano coi nuovi modi permessi dalla tecnologia attuale.

Samsung Simband

Samsung Simband

Apparentemente il Simband sembra uno smartwatch, invece la compagnia lo definisce un «dispositivo sperimentale» che la aiuterà a creare il futuro della tecnologia sanitaria digitale, anche grazie a una piattaforma aperta che spera anche le altre aziende abbraccino. Esteticamente è un orologio con quadrante quadrato e un ampio display touchscreen a colori, mentre al suo interno contiene numerosi sensori, un processore dual-core ARM A7 costruito con processo produttivo a 28 nanometri, connettività Wi-Fi e Bluetooth; utilizza la nuova piattaforma SAMI di Samsung, costruita con focus sull’analisi dei dati tracciati dall’hardware.

L’obiettivo primario di Samsung Simband è quello di migliorare la salute e lo stile di vita di chi lo indossa. Il dispositivo è infatti in grado di misurare la pressione sanguigna, la respirazione, il battito cardiaco, il livello di idratazione e la quantità di anidride carbonica presente nel sangue; andrebbe indossato ogni giorno, anche mentre si dorme, ed è un dispositivo potenzialmente in grado di far pensare a Samsung come un innovatore di livello globale, piuttosto che un imitatore di grande successo.

Sia Simband che la piattaforma SAMI sono ancora lontane dall’essere complete, infatti Samsung ha spiegato di esser intenzionata a distribuire il prodotto entro la fine dell’anno, ma solo agli sviluppatori: l’indossabile usa un software completamente aperto e dunque la nota azienda spera che le terze parti la aiutino a costruire un ecosistema che possa innovare e aprire la strada agli indossabili dedicati alla salute, così da renderli d’appeal per la massa.

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