Facebook compra Pryte per portare internet a tutti

Facebook compra la startup Pryte per avere accesso agli operatori wireless nei mercati emergenti ed offrire pacchetti dati per le App a basso prezzo
Facebook compra la startup Pryte per avere accesso agli operatori wireless nei mercati emergenti ed offrire pacchetti dati per le App a basso prezzo

Facebook ha acquisito la piccola startup finlandese Pryte con la speranza di poter presto cambiare il modo in cui le persone in tutto il mondo accedono al web dallo smartphone. Pryte, la cui sede si trova a Helsinki, nasce l’anno scorso e la sua mission era quella di “rivoluzionare” il modo di comunicare nei Paesi emergenti. L’idea era quella di offrire pacchetti di dati da abbinare all’utilizzo di specifiche applicazioni.

Grazie a questa idea, i costi di connettività per gli utenti dei Paesi emergenti sarebbero calati, consentendo a più persone di utilizzare i servizi wireless. Questo perché l’acquisto di soluzioni di connettività complete sarebbero risultate troppo onerose per tutti coloro che abitano in questi Paesi. In estrema sintesi, un utente avrebbe potuto comprare un pacchetto dati da utilizzare per consultare Facebook o Instagram e così via, senza sperò impegnarsi in costosi abbonamenti mensili. Non sono stati divulgati i termini dell’accordo ma il team di Pryte si unirà al progetto Internet.org portato avanti in primis proprio da Facebook il cui obbiettivo è quello di portare a costi accessibili la connettività anche nei Paesi meno sviluppati.

L’acquisizione di Pryte, che a prima vista potrebbe essere di interesse più etico che industriale, nasconde un elemento molto importante per l’obbiettivo finale di Internet.org. Grazie agli accordi in essere tra Pryte e gli operatori wireless dei Paesi emergenti, Facebook potrà sviluppare con maggiore efficacia i progetti di Internet.org potendo contare su una base acquisita di rapporti commerciali con gli operatori dei Paesi emergenti.

Se il grande progetto di Facebook e di Internet.org per portare la connettività ai Paesi meno sviluppati dovesse andare in porto, il social network potrebbe guadagnare contestualmente milioni di nuovi utenti.

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