Street View: Google Car e fughe di gas metano

Le automobili impiegate per la mappatura del territorio sul servizio Street View sono state dotate di un sensore in grado di rilevare le fughe di gas.
Le automobili impiegate per la mappatura del territorio sul servizio Street View sono state dotate di un sensore in grado di rilevare le fughe di gas.

Le Google Car (nella fotografia di apertura), utilizzate dal gruppo di Mountain View per scattare immagini panoramiche a 360 gradi da caricare poi sulla piattaforma Street View, avranno in futuro anche un’altra funzione: saranno in grado di rilevare le perdite di gas metano generate da condotti, abitazioni o discariche. Questo grazie all’equipaggiamento di un sensore apposito, già sperimentato in alcune città statunitensi.

A parlarne è un articolo comparso questo pomeriggio sulle pagine del sito New Scientist, che fa esplicito riferimento a Boston, Staten Island (New York) e Indianapolis. I primi dati raccolti non sono certo incoraggianti. Pare che sia stata riscontrata una fuga ogni 1,5 Km circa di strada percorsa. Il metano disperso nell’aria rappresenta un vero e proprio pericolo per diverse ragioni: oltre ad inquinare l’ambiente e costituire uno spreco di denaro a tutti gli effetti, può causare esplosioni. Stando ad uno studio condotto lo scorso anno, il problema è particolarmente sentito negli USA, dove quasi la metà delle perdite sono difficili da identificare e quindi non vengono messe in sicurezza.

Il progetto di Google è portato avanti in collaborazione con il gruppo Environmental Defense Fund (EDF) e ha come obiettivo proprio quello di individuare i punti dove intervenire con tempestività. I sensori utilizzati sono stati sviluppati da un team della Colorado State University e possono non solo rilevare una fuga di metano mentre l’automobile si trova in movimento, ma anche stabilirne l’entità. La scelta delle location dove condurre i primi test non è stata casuale: sia Boston che Staten Island sono infatti servite con impianti che risalgono ormai ad oltre mezzo secolo fa. Inoltre, il borough di New York ospita una grande discarica, il che facilita l’insorgere del problema.

I dati raccolti hanno contribuito alla creazione di mappe rese disponibili pubblicamente. EDF ha dichiarato l’intenzione di estendere in futuro il progetto ad altre zone e di valutare l’impiego di sensori in grado di rilevare altre sostanze inquinanti. Da qualche tempo, dunque, il motore di ricerca è a tutti gli effetti impegnato anche nella lotta contro l’inquinamento del territorio e per combattere gli sprechi di importanti risorse come il gas metano.

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