StartupBus Bologna: efficienza e sicurezza prima di tutto

Tante le soluzioni e le iniziative al servizio della sicurezza e dell'efficienza energetica, dal prototipo di auto elettrica con motore nelle ruote fino al corso per neopatentati.
Tante le soluzioni e le iniziative al servizio della sicurezza e dell'efficienza energetica, dal prototipo di auto elettrica con motore nelle ruote fino al corso per neopatentati.

La città delle due torri è per Ford il luogo migliore per approfondire temi di primo piano come l’impatto ambientale e la sicurezza delle auto. Due aspetti sempre più tenuti in considerazione dai cittadini, che dimostrano una sempre maggiore coscienza ecologica e sociale.

eWheelDrive: l’auto elettrica a misura di città

L’ecologia applicata all’auto si traduce nella ricerca di una migliore efficienza energetica, finalizzata alla riduzione dei consumi e delle emissioni nocive. Una strada che Ford ha intrapreso ormai da diversi anni e che ha portato alla consistente riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2 medie della gamma. Ma il percorso è ancora lungo e il futuro è sempre più legato alle tecnologia ibrida ed elettrica.

Per andare incontro alle esigenze di mobilità elettrica urbana, Ford ha sviluppato la Focus Electric, la prima auto elettrica europea dell’Ovale Blu, ma ha lavorato anche a un prototipo di vettura 100% elettrica dotata di due motori inseriti all’interno delle ruote. Il veicolo rientra nell’ambito del più ampio progetto eWheelDrive, che punta a migliorare la mobilità urbana grazie ad auto elettriche più piccole, agili e a misura di città.

La Fiesta eWheelDrive è realizzata sulla base della Fiesta in collaborazione con lo specialista Schaeffler. Il prototipo è spinto da due motori elettrici indipendenti inseriti all’interno delle ruote posteriori, una soluzione che consente di liberare lo spazio occupato dal motore e dalla trasmissione, contribuendo a un consistente risparmio di peso. Il sistema eWheelDrive consente anche la rotazione completa di tutte le ruote, permettendo manovre di parcheggio con inserimento perpendicolare anche in spazi ridottissimi. Una soluzione rivoluzionaria che facilita il parcheggio e si adatta perfettamente ad un ambiente urbano sempre più congestionato.

C-Max Solar Energy: il fotovoltaico al servizio dell’auto

La dipendenza dalla rete elettrica è uno dei maggiori freni allo sviluppo dell’auto elettrica di massa. Per ovviare al problema della scarsa autonomia delle vetture elettriche, Ford sta sviluppando soluzioni capaci di aumentare l’indipendenza energetica dei veicoli. La Ford C-Max Solar Energy è un rivoluzionario prototipo di auto ibrida alimentata a energia solare grazie a dei pannelli fotovoltaici sul tetto.

In pratica si tratta di una ibrida plug-in, cioé dotata di un motore termico e di uno elettrico, con la possibilità di ricaricare quest’ultimo utilizzando i pannelli solari anziché la normale presa di corrente. Parte integrante del progetto è una struttura esterna (tipo gazebo) dotata di lenti fresnel che concentra l’energia solare sul tetto della vettura quando questa è parcheggiata sotto. “Ogni metro quadrato di luce solare corrisponde a circa 1 kilowatt di potenza” spiega Bert Bras, professore di ingegneria meccanica alla Georgia Tech. “Se prendi 20 metri quadrati di luce solare e la concentri sulla stessa area, ottieni molta più potenza elettrica”.

Sicurezza: l’auto frena da sola

Tra le innovative soluzioni finalizzate ad incrementare la sicurezza in ambito urbano ci sono due sistemi che consentono di prevenire un incidente: l’Active City Stop e il Pedestrian Detection.

La tecnologia Active City Stop è pensata per evitare gli impatti a bassa velocità, o comunque ridurne l’entità. “I tamponamenti alle basse velocità sono tra gli incidenti più frequenti in città”, ha spiegato Roland Schaefer, analista sicurezza di Ford Europa. “Anche procedendo lentamente, in caso di incidente si possono subire danni, per esempio ai tessuti del collo”. L’Active City Stop monitora il traffico e frena automaticamente se i sensori rilevano le condizioni di una collisione imminente e non vi è alcuna reazione da parte del conducente. Nei test il sistema è stato in grado di evitare completamente gli impatti fino a 15 km/h, e di ridurre l’entità dell’impatto fino a 30 km/h.

Simile all’Active City Stop, ma pensato specificamente per la sicurezza dei pedoni, è invece il Pedestrian Detection. Il nuovo sistema sviluppato da Ford è in grado di riconoscere i pedoni davanti all’auto grazie a dei sensori posizionati nel frontale e di frenare automaticamente in assenza di reazione del guidatore. Il sistema di debutterà a bordo della nuova Ford Mondeo 2015 e verrà successivamente reso disponibile su altri modelli della gamma.

DSFL: Ford insegna la guida responsabile

Impegnarsi sulla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture è importante, ma non basta. Anche il conducente deve essere educato ad una guida più sicura e responsabile, soprattutto se giovane. Ford dimostra un impegno in questo senso con l’introduzione anche in Italia del programma Driving Skills For Life (DSFL) dedicato ai neopatentati.

Già più di 500 ragazzi hanno frequentato le prime sessioni italiane di Roma e Milano, partecipando ai training gratuiti al fianco degli istruttori specializzati Ford. Sono previste 8 sessioni di training, ognuna delle quali durata circa 4 ore, in cui i giovani possono seguire lezioni pratiche e teoriche. Particolare attenzione viene dedicata alle tecniche per riconoscere e gestire con tempestività le situazioni di pericolo eseguendo manovre specifiche. Sul sito drivingskillsforlife.it sono disponibili video-lezioni che consentono di approfondire alcuni dei temi trattati dal programma.

“È stata un’esperienza allo stesso tempo divertente e interessante”, ha spiegato Elisabella Ebrahem, 20 anni. “Abbiamo potuto capire come si comporta l’auto in alcune situazioni di emergenza, in modo da saperle affrontare meglio qualora dovessero capitarci nella vita di tutti i giorni”.

“Provare a guidare con il telefonino in mano è stata la prova che mi ha colpito di più”, ha raccontato Pietro Simone Bruzzese, 21 anni. “Ci ha permesso di riflettere sulle leggerezze che a volte commettiamo, e sui rischi ai quali ingenuamente ci esponiamo. In futuro sarò sicuramente più attento a non mandare messaggi mentre guido”.

“La cosa più importante, secondo me, è stata prendere coscienza dei nostri limiti”, ha aggiunto Louis Botros, 21 anni. “Non ti rendi conto del tempo che si impiega anche solo per iniziare a frenare, o di quanto poco basti per far perdere aderenza all’auto, finché non provi queste sensazioni in prima persona”.

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