Al via l'edizione 2015 della Google Science Fair

Google, in collaborazione con LEGO Education, National Geographic, Scientific American e Virgin Galactic, lancia l'edizione 2015 della Science Fair.
Google, in collaborazione con LEGO Education, National Geographic, Scientific American e Virgin Galactic, lancia l'edizione 2015 della Science Fair.

La scienza è osservazione e sperimentazione. È cercare quelle risposte che ancora non si conoscono, imparando ad ogni passo e risolvendo i problemi per trasformare la curiosità in azione.

Si apre in questo modo il post che annuncia l’inizio della Google Science Fair 2015, manifestazione rivolta ai giovani di età compresa fra i 13 e i 18 anni, organizzata dal gruppo di Mountain View in collaborazione con LEGO Education, National Geographic, Scientific American e Virgin Galactic. L’invito a partecipare è indirizzato agli aspiranti ricercatori, esploratori, costruttori e inventori o più semplicemente a tutti gli appassionati di tecnologia.

Questi, fino al 18 maggio, potranno presentare online i propri progetti riguardanti qualsiasi campo scientifico, dalla biologia all’informatica, passando per l’antropologia. I migliori saranno poi premiati con borse di studio per un valore complessivo pari a 100.000 dollari, la possibilità di partecipare a programmi di formazione curati da Scientific American e Google, oltre che ad una spedizione alle Galapagos organizzata dal National Geographic dove approfondire il tema della biodiversità. Ancora, i vincitori incontreranno i designer LEGO presso la sede dell’azienda in Danimarca e visiteranno la nuova navicella spaziale di Virgin Galactic nella base Mojave Air and Spaceport.

Il motore di ricerca annuncia inoltre di aver introdotto, a partire da questa edizione, due nuovi riconoscimenti: il premio Inspiring Educator e il Community Impact Award, quest’ultimo rivolto ai progetti più meritevoli che affrontano i temi legati all’ambiente e alla salute. Negli anni scorsi dalla Science Fair sono emerse idee come quella di Ann Makosinski, che ha realizzato una torcia elettrica alimentata dal calore della mano oppure il sensore indossabile di Kenneth Shinozuka per monitorare i movimenti delle persone affette da malattie neurodegenerative. Ancora, Harine Racichandran ha costruito un meccanismo per regolare il flusso di energia elettrica nel suo piccolo villaggio indiano.

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