Prima multa per Apple Watch alla guida

Dopo le preoccupazioni degli esperti, arriva la prima multa per l'utilizzo di Apple Watch alla guida: succede in Quebec, con 120 dollari di sanzione.
Dopo le preoccupazioni degli esperti, arriva la prima multa per l'utilizzo di Apple Watch alla guida: succede in Quebec, con 120 dollari di sanzione.

Apple Watch è disponibile sul mercato, almeno nei paesi compresi nella prima tornata di vendite, da poco più di un mese. E già si discute dei possibili effetti del suo ricorso alla guida, tra normative nazionali e internazionali. Dopo le ipotesi teoriche, arriva la prima multa: un guidatore in Quebec ha dovuto pagare 120 dollari per aver utilizzato lo smartwatch mentre si trovava al volante della sua vettura. Eccesso di cautela o provvedimento adeguato? Divise le opinioni dei navigatori in rete.

Secondo quanto riportato da AppleInsider, un automobilista in Quebec ha ricevuto una multa da 120 dollari, perdendo anche quattro punti di patente, per essere stato sorpreso mentre interagiva con il suo Apple Watch durante la guida. La legge stradale locale, infatti, vieta il ricorso a qualsiasi dispositivo portatile davanti al volante.

A quanto pare, il guidatore avrebbe fatto ricorso all’applicazione musicale disponibile su Apple Watch per modificare, da remoto, la riproduzione di brani sul suo iPhone, quest’ultimo collegato all’autoradio. Nella sanzione, la citazione della Section 439.1 del Quebec Highway Safety Code, dove viene spiegato come nessun dispositivo possa essere tenuto in mano durante la guida, pur permettendo il ricorso a strumenti senza fili. Quanto basta, però, per riaccendere dubbi e polemiche.

Sebbene anche uno smartwatch possa distrarre mentre si conduce un veicolo, così come qualsiasi altro dispositivo portatile, alcuni utenti sottolineano come considerare Apple Watch al pari degli altri dispositivi sia forse improprio. L’orologio intelligente, infatti, rimane legato al polso e permette di avere le mani libere per il volante. Secondo un’ulteriore interpretazione, tuttavia, non è il fatto di indossare lo smartwatch a creare problemi, quanto il suo utilizzo diretto: nel gestire la musica in riproduzione, infatti, il dispositivo richiede un certo livello d’interazione con il proprietario. Sia esso con il tocco sullo schermo o, fatto più sicuro, con i comandi di un’assistente vocale come Siri. Dopo il caso canadese, di conseguenza, non resta che attendere la risposta delle altre autorità internazionali, per comprendere come il prodotto di Cupertino verrà recepito dalle singole normative.

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