GoldFinger, guanto per comunicare con le macchine

GoldFinger è un guanto, progettato dal Politecnico di Torino, che contiene i componenti necessari per la trasmissione di comandi wireless alle macchine.
GoldFinger è un guanto, progettato dal Politecnico di Torino, che contiene i componenti necessari per la trasmissione di comandi wireless alle macchine.

Il Politecnico di Torino, in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology di Boston, ha progettato un nuovo tipo di interfaccia uomo-macchina che permette di utilizzare comandi a distanza con il semplice movimento di una mano. GoldFinger è il nome del guanto realizzato sotto la guida dell’Ing. Giorgio De Pasquale del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’ateneo italiano, e presentato alla comunità scientifica internazionale durante il convegno mondiale di micro-generazione di energia che ha avuto luogo a Boston dall’1 al 4 dicembre scorso.

GoldFinger sembra un normale guanto da indossare nelle fredde serate invernali. In realtà nasconde al suo interno diversi componenti elettronici e meccanici, come fili conduttivi, trasduttori piezoelettrici ad elevata flessibilità e interruttori elettrici realizzati con il tessuto stesso. La principale differenza rispetto a dispositivi simili è rappresentata dalla autoalimentazione. Il guanto, infatti, ricava energia elettrica dal movimento delle dita, garantendo una maggiore autonomia e l’assenza di un sistema di alimentazione esterno.

GoldFinger può inviare comandi in modalità wireless a svariati tipi di macchine con il semplice movimento della mano, sfruttando la conversione dell’energia biomeccanica del corpo umano. Il software di tracciamento ottico, insieme all’interfaccia sviluppata insieme al prototipo, consentono di interpretare i movimenti e convertirli nei comandi necessari al funzionamento degli impianti di cui è richiesto il controllo.

Questa nuova interfaccia uomo-macchina può essere utilizzata in diversi settori: in quello industriale per la gestione di impianti che richiedono minime distanze di sicurezza, in quello medico come controller ergonomico per chirurghi o in quelli legati alla realtà virtuale per la simulazione di ambienti di lavoro, addestramento del personale, ecc.

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