YouTube: advertising mirato per i contenuti virali

Attraverso il programma Preferred Breakout Videos, gli inserzionisti potranno acquistare spazi pubblicitari per una determinata tipologia di contenuto.
Attraverso il programma Preferred Breakout Videos, gli inserzionisti potranno acquistare spazi pubblicitari per una determinata tipologia di contenuto.

Già da tempo YouTube offre agli inserzionisti la possibilità di acquistare spazi pubblicitari all’interno di canali specifici (con il programma Google Preferred), così da veicolare un messaggio rivolto ad un ben preciso target d’utenza. Oggi il team al lavoro sulla piattaforma annuncia una novità chiamata Google Preferred Breakout Videos e che permette di scegliere il singolo contenuto a cui legare il proprio banner o in cui sponsorizzare il proprio prodotto.

Una formula che si adatta alla perfezione ai filmati virali, al momento attiva solo negli Stati Uniti. Si pensi ad esempio all’Harlem Shake, un meme che negli anni scorsi ha generato milioni e milioni di visualizzazioni. Un tormentone esploso in Rete e arrivato a contagiare ogni parte del mondo, coinvolgendo in modo attivo la community di utenti che si è cimentata con la creazione dei propri video personalizzati. Gli inserzionisti possono scegliere di investire su una singola tipologia di contenuto in cui visualizzare le pubblicità, anche nel nuovo formato da sei secondi privo del pulsante “Salta l’annuncio”, i cosiddetti Bumpers ads.

La novità è stata annunciata nel corso dell’evento annuale Brandcast organizzato da YouTube a New York. È solo una delle iniziative messe in campo dalla piattaforma, con l’obiettivo di continuare nel proprio percorso di evoluzione che in futuro potrebbe passare anche dal lancio di Unplugged, un presunto servizio di cable TV in streaming. Tra le dirette a 360 gradi e un restyling per l’edizione desktop in stile Material Design, il servizio continua a crescere. Queste le parole del CEO Susan Wojcicki, che danno un’idea di quanto il business legato ai video online si sia ingigantito, mettendo a dura prova quello delle emittenti tradizionali.

Raggiungiamo più persone nella fascia d’età compresa tra 18 e 49 anni durante la prima serata che i dieci programmi televisivi più seguiti messi insieme.

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