Windows 10, migliore privacy grazie alla Svizzera

Le modifiche alla gestione della privacy in Windows 10 sarebbero state ispirate da un controversia con la Svizzera sulla raccolta dei dati degli utenti.
Le modifiche alla gestione della privacy in Windows 10 sarebbero state ispirate da un controversia con la Svizzera sulla raccolta dei dati degli utenti.

Microsoft, all’inizio di questa settimana, ha annunciato una nuova serie di strumenti che permetteranno agli utenti di gestire meglio la loro privacy all’interno di Windows 10. Trattasi, si ricorda, di una dashbord accessibile via web da cui poter gestire ed eventualmente cancellare alcuni dati raccolti dal sistema operativo ed una nuova esperienza d’installazione che arriverà con Windows 10 Creators Update che permetterà agli utenti, durante il setup del sistema operativo, di scegliere che dati condividere con la casa di Redmond.

Microsoft ha anche detto che queste novità sono state ispirate dai molti feedback lasciati dagli utenti nel corso del tempo. Effettivamente, molti si sono lamentati della gestione dei dati raccolti dalla società all’interno del sistema operativo. In realtà, secondo quanto riporta Reuters, a spingere Microsoft verso questa decisione ci sarebbe stata anche la preoccupazione sollevata dai Regolatori Svizzeri sulla metodologia della raccolta dei dati in Windows 10. Dal 2015, infatti, la casa di Redmond era sotto indagine da parte della Federal Data Protection and Information Commissioner (FDPIC) della Svizzera, sostanzialmente una sorta di Garante della Privacy che aveva affermato come l’elaborazione dei dati in Windows 10 non fosse conforme alla legislazione sulla protezione dei dati del paese.

In particolare, dalla Svizzera contestavano che l’installazione rapida di Windows 10 attivava di default una vasta raccolta dei dati degli utenti. Dati come, per esempio, l’ubicazione delle persone, la cronologia di ricerca, gli input della tastiera e molto altro ancora. Informazioni che poi erano inviate a Microsoft senza che l’utente ne fosse consapevole.

Microsoft ha collaborato con l’ente svizzero portando una serie di proposte per risolvere le problematiche sollevate. Al termine del confronto, l’ente svizzero per la privacy ha detto che non c’era bisogno di adottare nessun provvedimento giudiziale in quanto Microsoft avrebbe adottato una serie di misure scaturite da questo dialogo con le autorità.

Provvedimenti che avrebbe reso disponibili tecnicamente anche in tutto il mondo all’interno delle due release di Windows 10 previste nel 2017. Dunque, oltre alle novità che arriveranno con Windows 10 Creators Update, ulteriori migliorie alla gestione della privacy arriveranno, probabilmente anche con Redstone 3 verso la fine dell’anno.

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