La banda larga mette il turbo in Italia

La banda larga mette il turbo in Italia; le aree bianche di Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto avranno connettività a 100 Mega.
La banda larga mette il turbo in Italia; le aree bianche di Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto avranno connettività a 100 Mega.

L’Italia mette finalmente il turbo verso un futuro a banda larga. Anche le aree bianche, quelle così dette a “fallimento di mercato“, potranno disporre di connettività sino a 100 Mbps. Nello specifico, nelle aree bianche delle regioni Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto facenti parte del primo bando di Infratel, Enel Open Fiber, vincitrice del bando, si impegna a garantire una velocità di almeno 100 Mbps a più di 4 milioni di unità immobiliari.

Novità importanti anche nelle aree facoltative, quelle che potrebbero essere identificate come le aree dove sono presenti case sparse. Per loro la banda ultralarga arriverà per 1/3 a 100 mega e per 2/3 a 30 mega. Rimarranno scoperte solamente 30 mila unità immobiliari pari allo 0,66% del totale. Obiettivi assolutamente interessanti che se rispettati permetterebbero di mettere davvero la parola fine al digital divide, almeno nelle zone interessate. Prossimo step, la firma di tutte le convenzioni necessarie a livello locale per rendere più celeri i lavori che rischierebbero altrimenti di rimanere bloccati a causa di lungaggini burocratiche.

Mise e le Regioni monitoreranno costantemente l’avanzamento dei lavori per evitare rallentamenti e sarà data priorità a quei comuni che faciliteranno la fase preparatoria dei lavori. Per queste realtà virtuose, quindi, la nuova era digitale arriverà prima.

Il primo bando di gara ha un valore di ben 1,4 miliardi di euro così suddivisi: 123 milioni per il Lotto 1 (Abruzzo e Molise), 232 milioni per il Lotto 2 (Emilia Romagna), 439 milioni per il Lotto 3 (Lombardia), 222 milioni per il Lotto 4 (Toscana) e 388 milioni per il Lotto 5 (Veneto).

Grazie a Enel Open Fiber ma anche grazie agli investimenti di molte aziende private come TIM e Vodafone, l’Italia sta finalmente uscendo dal medioevo digitale dal quale sembrava non uscire più.

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