Sony/ATV: lo streaming riconosca gli autori

Le piattaforme di streaming dovrebbero riconoscere maggiormente il ruolo degli autori, con un'adeguata compensazione: lo sostiene il CEO di Sony/ATV.
Le piattaforme di streaming dovrebbero riconoscere maggiormente il ruolo degli autori, con un'adeguata compensazione: lo sostiene il CEO di Sony/ATV.

Le piattaforme di streaming musicale dovrebbero impegnarsi maggiormente per riconoscere gli autori, oltre agli interpreti. È questa la puntualizzazione che Martin Bandier, CEO di Sony/ATV, ha voluto esprimere in occasione del recente meeting annuale della National Music Publishers Association in quel di New York. Secondo l’esperto, mai come oggi i successi musicali si basano sul lavoro di autori terzi e, pertanto, il loro fondamentale impegno deve essere riconosciuto non solo con adeguati credits, ma anche con una sufficiente compensazione.

Sony/ATV è uno degli editori musicali più importanti a livello mondiale. Nato da ATV Music Publishing, società acquisita da Michael Jackson nel 1985 e unita a Sony Music Publishing dieci anni più tardi, il gruppo oggi controlla uno dei portfolio più grandi di diritti musicali, tra cui gran parte delle canzoni dei Beatles. Proprio per la grandezza e l’importanza dell’editore, il recente parere di Bandier è rimbalzato da una testata tematica all’altra, fino a giungere agli esperti di streaming. Secondo l’esperto, oggi gli autori musicali non sarebbero sufficientemente riconosciuti dalle piattaforme online e, sebbene lo streaming stia iniziando a dimostrare di poter essere un mercato florido per la musica, sembra sia necessario intervenire prontamente per un’adeguata compensazione.

Bandier ha espresso il proprio parere in un lungo messaggio, pronunciato per l’accettazione del Lifetime Service Award voluto dalla citata National Music Publishers Association:

Il mondo intero, e specialmente le compagnie di streaming, devono cominciare a riconoscere pienamente il contributo essenziale che gli autori forniscono alla musica e al successo del business musicale. E dovrebbero cominciare riconoscendoli sin da oggi. Quando guardo Spotify, Apple Music e YouTube, mi domando: “Dove sono i nomi degli autori?”. O non ci sono oppure sono talmente nascosti tanto che bisogna essere indagatori speciali – o forse il Washington Post – per trovarli. È come se gli autori non esistessero e le uniche persone che contano sono gli artisti. Tuttavia, senza gli autori che compongono le parole e la musica, non vi sarebbe nulla che l’artista potrebbe registrare e nessuna musica da ascoltare in streaming.

Non ultimo, il CEO ha sottolineato come la maggior parte delle canzoni che oggi compongono la Billboard Hot 100 veda il contributo di un numero incredibile di autori: circa il 95% sul totale dei brani è stato composto da collaboratori diversi rispetto all’artista. Per queste ragioni, viene auspicato un cambiamento repentino da parte di tutte le piattaforme di streaming, sebbene nessuna società abbia al momento commentato ufficialmente le dichiarazioni.

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