GameStop Power Pass: giochi usati in abbonamento

60 dollari per noleggiare qualsiasi gioco usato in un periodo di sei mesi, con la possibilità di tenere un titolo tra quelli scelti alla scadenza.
60 dollari per noleggiare qualsiasi gioco usato in un periodo di sei mesi, con la possibilità di tenere un titolo tra quelli scelti alla scadenza.

Power Pass è il nome della nuova offerta studiata da GameStop e che, a partire dal mese prossimo, permetterà di sottoscrivere quella che sembra avere tutti i connotati di una formula d’abbonamento. Con una spesa pari a 60 dollari sarà possibile noleggiare tutti i giochi usati a disposizione nei punti vendita, senza alcun limite. Ogni volta che se ne restituisce uno se ne può prendere un altro.

Al termine del periodo si potrà inoltre scegliere uno dei titoli giocati e tenerlo per sempre. Va precisato che non vi è alcuna limitazione in termini di catalogo: tutto l’usato presente sugli scaffali della catena è incluso nell’offerta Power Pass, dunque anche le produzioni di recente uscita che qualcuno ha comprato al day one, finito in tempi rapidi e restituito così da ottenere un rimborso oppure uno sconto su un altro acquisto.

Un nuovo modello di business per GameStop, con dinamiche che ricordano da vicino quelli dello streaming dei contenuti multimediali, figlio dell’evoluzione di un mercato videoludico che sempre più sposta i propri equilibri sulla distribuzione digitale e su tecnologie come il cloud gaming, rosicchiando quote al giro d’affari generato dalla vendite delle copie su supporto fisico.

Il lancio del programma Power Pass è fissato per il 19 novembre negli Stati Uniti. Al momento non ci sono informazioni in merito al suo debutto in Europa. Se però l’iniziativa dovesse ottenere una buona accoglienza e buoni feedback oltreoceano potrebbe essere in futuro proposta anche nel vecchio continente. Intanto, c’è chi già storce il naso, pensando che in questo modo i giochi usati presenti nei negozi GameStop saranno sottoposti a un’usura ancora più intensa, un problema che già oggi affligge le copie di seconda mano, spesso rovinate e con segni evidenti, tanto da comprometterne la corretta lettura nei casi più estremi.

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