Spotify Premium: abbonamento annuale a 99 euro

Fino al 31 dicembre è possibile sottoscrivere l'abbonamento annuale alla formula Premium di Spotify: dodici mesi di musica senza limiti, a prezzo ridotto.
Fino al 31 dicembre è possibile sottoscrivere l'abbonamento annuale alla formula Premium di Spotify: dodici mesi di musica senza limiti, a prezzo ridotto.

Oltre a proporre la sottoscrizione della formula Premium sfruttando il Bonus Cultura, da oggi Spotify mette a disposizione un abbonamento annuale: dodici mesi di musica in streaming senza alcun limite e del tutto priva di inserzioni pubblicitarie, a prezzo ridotto. Un’occasione che potrebbe solleticare l’interesse di nuovi e vecchi abbonati. Maggiori informazioni possono essere consultate sulle pagine del sito ufficiale.

È possibile approfittare dell’offerta fino al 31 dicembre 2017, versando una somma pari a 99,00 euro, all’incirca l’equivalente di quanto oggi chiesto per dieci mesi. Si risparmiano dunque due mensilità. Le feature incluse sono tutte quelle ben note per Premium, dalla possibilità di creare e gestire playlist personalizzate fino al download di singoli brani o interi album nella memoria interna dei dispositivi per l’ascolto in modalità offline, in mobilità oppure quando non è raggiungibile una connessione Internet. Al termine dell’anno verrà ripristinata la formula usata in precedenza.

Dopo 12 mesi, verrano ripristinati l’abbonamento e le tariffe di cui si usufruiva prima di attivare l’abbonamento annuale. Gli utenti che non disponevano di un account a pagamento prima di sottoscrivere l’offerta torneranno ad usufruire di un account gratuito. L’offerta scade il 31 dicembre 2017. L’idoneità è limitata. Si applicano i termini e le condizioni.

Per Spotify un’offerta di questo tipo costituisce anche un’opportunità per fidelizzare i suoi utenti, legandoli alla piattaforma per un lungo periodo. Una direzione verso la quale stanno puntando tutti i principali player del settore streaming, anche considerando le evoluzioni non sempre previste o prevedibili che interessano il territorio discografico: c’è chi lo definisce un mercato precario, anche a causa di un ritorno in auge del supporto fisico, in particolare con il boom del vinile registrato nel corso degli ultimi anni e addirittura con l’inaspettato ritorno della musicassetta.

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