Circle Pay: intervista a Elena Lavezzi

Intervista a Elena Lavezzi, General Manager di Circle: parliamo dell'applicazione Circle Pay, della rivoluzione FinTech, di criptovalute e blockchain.
Intervista a Elena Lavezzi, General Manager di Circle: parliamo dell'applicazione Circle Pay, della rivoluzione FinTech, di criptovalute e blockchain.

Per capire in direzione si muove la rivoluzione cashless che interessa l’economia su scala globale abbiamo interpellato una realtà con le idee ben chiare: sebbene la fondazione di Circle risalga solo al 2013, il gruppo non nasconde le proprie ambizioni e le mette nero su bianco attraverso il proprio sito ufficiale: “Puntiamo a rivoluzionare l’economia globale”.

Circle: intervista a Elena Lavezzi

L’etichetta di startup sta decisamente stretta a un’azienda oggi attiva a livello globale, che vede nell’applicazione Circle Pay (dal settembre 2017 disponibile anche in Italia) il suo prodotto più conosciuto, ma che sulle ormai solide basi della blockchain sta costruendo un intero nuovo modello economico. Quale location migliore del FinTech District di Milano per affrontare l’argomento? Siamo saliti sul tetto del capoluogo lombardo per scambiare quattro chiacchiere con Elena Lavezzi, General Manager di Circle, sottoponendole una Query e chiedendole di partire dalla definizione di “moneta digitale”.

Le monete digitali sono quelle che vengono scambiate su protocolli tecnologici come Internet o la blockchain.

Focalizzando l’attenzione sull’app viene introdotto il concetto di social payment, legato alle modalità impiegate da Circle Pay per lo scambio di denaro. L’invio di una somma o la sua richiesta prendono vita all’interno di un’interfaccia del tutto simile a quella di una chat, tra messaggi di testo, emoticon, GIF e immagini.

Circle Pay è un’app presente in 29 paesi tramite la quale le persone iscritte al servizio possono scambiare in maniera istantanea, gratuita e globale somme in sterline, dollari ed euro. È social perché la user experience riflette quella di una chat, come se ci scrivessimo dei messaggi inviando foto, GIF ed emoticon, ma scambiando al tempo stesso del denaro.

Non è dunque un’app dedicata ai pagamenti per gli acquisti effettuati in negozio o sugli store online, bensì utile per inviare e ricevere denaro, da privato a privato. Il target è principalmente quello dei millennials, un’utenza giovane, ma il servizio non è precluso a nessuno.

Il target è assolutamente quello dei millennials, quindi una delle principali leve di acquisizione è l’Ambassador Program che sviluppiamo nei campus universitari.

L’accoglienza riservata dal nostro mercato e dai suoi utenti a Circle Pay è stata calorosa. Il nostro paese è pronto per accogliere questo tipo di innovazioni e tecnologie, come dimostra il crescente interesse delle realtà FinTech che ne intravedono possibilità di crescita e sviluppo.

La cosa positiva è che siamo diversi player, nazionali e internazionali, ad orbitare nel sistema FinTech e ad aver scelto l’Italia come mercato perché il potenziale è ancora tantissimo. Insieme stiamo facendo un lavoro di rivoluzione culturale, passando da una società dove il cash la fa da padrone a una cashless society.

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