Amazon, 300 mila euro di multa da AGCOM

AGCOM ha erogato una multa di 300 mila euro ad Amazon per aver svolto un servizio di attività postale senza autorizzazione.
AGCOM ha erogato una multa di 300 mila euro ad Amazon per aver svolto un servizio di attività postale senza autorizzazione.

AGCOM ha sanzionato Amazon con una multa di 300 mila euro. Per l’Autorità, la società di Jeff Bezos è colpevole di aver esercitato un’attività postale senza la prevista autorizzazione. Per attività postale si intende, ovviamente, il servizio di consegna dei prodotti acquistati. Nell’ordinanza pubblicata oggi all’interno del portale dell’AGCOM, l’Autorità evidenzia come siano state individuate delle condotte illecite che riguardano l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito, i ben noti locker.

Per AGCOM, dunque, Amazon starebbe lavorando come un corriere espresso, senza autorizzazione e per di più in diretta competizione con realtà che sono autorizzate a svolgere questo lavoro. Oltre ai 300 mila euro di multa, sicuramente non pesanti per una società del calibro di Amazon, l’AGCOM ordina che il colosso dell’ecommerce sospenda queste attività, oppure che chieda una regolare autorizzazione entro 60 giorni. AGCOM spiega, all’interno della delibera, che per i venditori terzi presenti all’interno del marketplace, Amazon abbia organizzato un servizio di recapito sostanzialmente identico a quello offerto dagli operatori postali veri e propri e che gestisce tutta la fase di consegna, dallo smistamento sino alla consegna al cliente o presso i loker.

La società di Jeff Bezos, dunque, non lavorerebbe solamente con corrieri postali di terze parti ma avrebbe a sua volta organizzato un sistema interno del tutto assimilabile a quello di una società che lavora nel campo delle spedizioni come Poste Italiane o altre realtà del settore.

AGCOM rileva anche che Amazon Logistics, pur utilizzando corrieri locali per il recapito, lavora come un’azienda di spedizione, possedendo, addirittura, un proprio logo ed entrando in diretta concorrenza con le altre realtà del settore regolarmente abilitate. L’Autorità evidenzia che all’interno del sito di Amazon è presente anche una sezione che permette di diventare un corriere Amazon. Non si tratta di un invito rivolto a persone ma ad aziende locali utilizzate, poi, da Amazon per consegnare le proprie spedizioni da un magazzino Amazon ai clienti finali.

Aziende che si devono recare ai magazzini di Amazon dove ritireranno i pacchi che dovranno poi trasportare e consegnare al cliente finale. Diventare corrieri è molto facile visto che non è richiesto nessun specifico requisito e che non bisogna dotare i propri veicoli del logo del colosso dell’ecommerce. Il corriere di Amazon sarà sempre assistito dalla tecnologia della società di Jeff Bezos per muoversi con efficienza.

Anche le consegne ai loker sono ritenute un’attività postale. Gli armadietti in cui i corrieri depositano i pacchi nell’attesa che i clienti vadano a ritirarli, sono controllati direttamente da Amazon. La società, dunque, anche in questo caso controlla tutte le fase della spedizione.

Amazon ha, adesso, 60 giorni di tempo per porre in essere un eventuale ricorso.

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