CCleaner 5.46 risolve il problema della privacy

In CCleaner 5.46 è possibile disattivare in maniera permanente le opzioni relative all'invio dei dati anonimi e alla pulizia intelligente.
In CCleaner 5.46 è possibile disattivare in maniera permanente le opzioni relative all'invio dei dati anonimi e alla pulizia intelligente.

Piriform ha rilasciato pochi giorni fa una nuova versione del suo software di pulizia. Con CCleaner 5.46.6652 la software house ha risolto il problema segnalato all’inizio di agosto da numerosi utenti, migliorando le opzioni relative alla privacy e rinominando la funzionalità incriminata per rendere più chiaro il suo scopo.

Nella versione 5.45.6611, rilasciata a fine luglio, era presente una funzionalità (Monitoraggio attivo) che avvisava l’utente della necessità di avviare CCleaner per eliminare i file inutili accumulati nel tempo. Anche se veniva tolta la spunta sull’opzione corrispondente, la funzionalità si riattivava al successivo riavvio. Inoltre era impossibile disattivare l’invio in forma anonima dei dati relativi all’utilizzo del software e per chiudere definitivamente il programma era necessario terminare il processo nel Task Manager (Gestione attività).

In seguito alle numerose proteste ricevute, Piriform ha interrotto la distribuzione della versione 5.45.6611 e promesso i cambiamenti presenti nell’ultima versione 5.46.6652. Per bloccare l’invio dei dati in forma anonima è sufficiente deselezionare la voce corrispondente nella scheda Privacy delle Opzioni. Tuttavia, come si può leggere in questa pagina, alcuni dati vengono ugualmente inviati per fornire una “migliore esperienza d’uso”.

Il nuovo nome del Monitoraggio è Pulizia Intelligente. Anche se la sezione è parzialmente tradotta in italiano è chiaro che si devono togliere le spunte alle voci “Tell me when there are junk files to clean” e “Enable Smart Cleaning”. Spuntando la prima viene automaticamente spuntata la seconda e avviato un altro processo che rimane in esecuzione in background.

Gli utenti devono infine prestare attenzione alla procedura di installazione. Nella prima schermata è infatti selezionata l’opzione che installa anche Google Chrome o Avast, una soluzione adottata da molte software house per ricevere una percentuale in denaro da aziende di terze parti.

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