Qwant e Brave insieme per la privacy degli utenti

Qwant stringe una partnership con Brave per diventare il motore di ricerca di default del browser che protegge la privacy delle persone.
Qwant stringe una partnership con Brave per diventare il motore di ricerca di default del browser che protegge la privacy delle persone.

Qwant, il noto motore di ricerca che rispetta la privacy delle persone, ha stretto un importante accordo con Brave, un browser nato dal progetto Chromium e fondato da Brendan Eich, co-fondatore di Mozilla e creatore di JavaScript, che pone l’accento sulla sicurezza dei dati degli utenti. L’accordo prevede l’integrazione di Qwant come motore di ricerca predefinito di Brave, a partire da Francia e Germania. Trattasi di un accordo molto importante che mette insieme due progetti che puntano tutti e due verso il medesimo fine e cioè proteggere la privacy degli utenti su Internet.

Qwant debutta ufficialmente nel 2013 e promette di non profilare gli utenti che effettuano le ricerche e nemmeno di filtrare i risultati in base ai comportamenti degli utenti (bolle di filtraggio). L’obiettivo, dunque, è quello di offrire un motore di ricerca differente che metta al centro le persone, garantendo il totale rispetto della loro privacy. In un periodo storico in cui molte grandi piattaforme online sono accusate di trattare i dati degli utenti in maniera troppo “aggressiva”, Qwant si mette in luce per le sue politiche più etiche. Questo obiettivo, però, può esser perseguito anche grazie alla rete di partnership che il motore di ricerca sta creando, come quella odierna con il browser Brave. Trattasi di un browser con oltre 4 milioni di utenti mensili attivi che si caratterizza per garantire sicurezza e privacy ai suoi utenti.

Il browser, infatti, blocca gli annunci e i tracker dei siti web, mettendo al sicuro i dati degli utenti e condividendo le informazioni il meno possibile con gli inserzionisti. A partire dal 2018, Brave è disponibile per Windows, macOS, Linux, iOS e Android. Brave, però, non si limita a bloccare le pubblicità invasive perché vuole premiare i creatori di contenuti. Il browser dispone, infatti, di uno speciale Ad-Blocker interno che va a sostituire le pubblicità invasive con altre di meno fastidiose e soprattutto prive di tracciamento dei dati. Brave prova, dunque, a rivedere il concetto di pubblicità, mettendo in contatto gli editori con le persone e ricompensando entrambe le parti.

Spinto dalla volontà di creare un ecosistema sostenibile per Internet, Brave si basa su un progetto coraggioso e rappresenta un browser innovativo sia a livello tecnologico sia economico. Siamo estremamente orgogliosi e felici di essere stati scelti da Brave come motore di ricerca.

Gli utenti che scaricano e utilizzano Brave ricevono dei token (o BAT, Basic Attention Tokens) attraverso il wallet integrato del browser. Questi possono essere donati attraverso il Sistema di pagamento integrato di Brave, ai propri editori e autori preferiti. Presto, gli utenti di Brave potranno anche scegliere di visualizzare pubblicità che tutelano la privacy e ricevere sino al 70% dei ricavi associati che, a loro volta, possono essere utilizzati per premiare i contenuti online che reputano più meritevoli.

Anche Qwant è un Brave Verified Publisher, e gli utenti possono decidere di inviargli anonimamente delle donazioni attraverso i Brave Payments. Possono infine anche sfruttare l’opzione “pinning” nel Sistema di pagamento di Brave per premiare specificatamente Qwant, destinando la percentuale che preferiscono del proprio budget mensile.

L’accordo odierno, dunque, rafforza i progetti di Qwant e Brave nel voler offrire un Internet diverso, più etico e con il rispetto dei dati degli utenti.

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