Si va su Mercurio: BepiColombo pronto al lancio

Poche ore alla partenza della missione BepiColombo dell’ESA che in sette anni porterà due sonde su Mercurio per studiare il suo magnetismo.
Poche ore alla partenza della missione BepiColombo dell’ESA che in sette anni porterà due sonde su Mercurio per studiare il suo magnetismo.

Tutto pronto per la partenza della missione BepiColombo dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea: precisamente alle 3,45 (ora italiana) del 20 ottobre partirà dallo spazioporto di Kourou, nella Guiana Francese, per effettuare un viaggio che durerà 7 anni e milioni di chilometri percorsi per arrivare nell’orbita di Mercurio, che è il pianeta meno esplorato e il più vicino al Sole.

La missione servirà a fare chiarezza sul magnetismo di Mercurio, confermare alcune previsioni della Relatività generale e capire le dinamiche dei pianeti che orbitano vicini alle loro stelle. Si spera solo in condizioni meteo favorevoli per scongiurare un rinvio della missione.

Si tratta di un pianeta roccioso come la Terra, ma decisamente meno ospitale. Con una temperatura sulla superficie che varia tra i 430 °C e i -180 °C, non c’è protezione solare che tenga. La superficie del pianeta è più piccola della metà della Terra con un diametro di 4.879 chilometri.

Perché la missione si chiama BepiColombo

BepiColombo

Sì, il nome è italiano e deriva da Giuseppe (Bepi) Colombo, astronomo e matematico italiano che ha dedicato i suoi studi a Mercurio e alla sua esplorazione. Visitare questo pianeta non è proprio semplice: il Sole ha un’influenza gravitazionale importante e per questo solo due sonde hanno avuto l’onore di avvicinarsi. Si tratta della Mariner-10 della NASA durante la metà degli anni Settanta e la MESSENGER tra il 2011 e il 2015. Fu proprio Colombo ad indicare alla NASA il sistema di traiettorie interplanetarie da seguire per sfruttare la spinta Orbitale di Venere che permise a Mariner-10 di compiere i suoi passaggi ravvicinati a Mercurio.

Come funzionerà la missione

La missione BipiColombo è una collaborazione tra l’ESA e l’agenzia spaziale giapponese JAXA. Sarà lanciato un razzo Ariane 5 e su di esso sono presenti la sonda europea Mercury Planetary Orbiter (MPO) ma anche una giapponese, più piccola, il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO). Il lungo viaggio inizierà quando nello spazio le sonde si separeranno dal razzo: saranno spinte dalla propulsione elettrica del modulo di trasferimento, il Mercury Transfert Module (MTM). MPO, MMO, MTM e scudo termico sfrutteranno l’energia del sole per viaggiare.

Quando le sonde saranno pronte per entrare nell’orbita di Mercurio, sarà la volta di abbandonare l’MTM, a quel punto le strade si divideranno. La sonda europea MPO orbiterà a 480 km dalla superficie Mercurio, mentre quella giapponese MMO starà più lontana per studiare globalmente il magnetismo del pianeta.

Il loro viaggio non si baserà comunque su un percorso lineare. Verrà sfruttata la spinta gravitazionale della Terra, Venere e Mercurio. BepiColompo passerà quindi vicino alla Terra ad aprile 2020, farà due volte un passaggio ravvicinato a Venere ad ottobre 2020 e agosto 2021e ben sei a Mercurio tra l’autunno del 2021 e il gennaio del 2025.

Calcolando che Mercurio è il pianeta più interno al Sistema Solare, per arrivarci con la velocità ottimale si ha bisogno di più energia per arrivare su Plutone, quindi si tratta di una missione davvero importante e piena di sfide. Di seguito il viaggio previsto.

L’innovazione di questa missione sta anche nella protezione termica progettata, fatta di alluminio e ceramica. Inoltre le celle dei pannelli solari sono state rinforzate per resistere a temperature estreme, fino a 225° C, considerando che il Sole potrebbe scaldare fino a 300° C. C’è stato bisogno quindi di creare degli enormi pannelli per ottenere la giusta quantità di energia solare, anche se questi saranno inclinati per non fondersi. In particolare i pannelli dell’MPO sono lunghi 7,5 metri, mentre per l’MTM si arriva a 30 metri di lunghezza e 42 metri quadrati di superficie.

La sonda europea MPO cercherà anche informazioni su Mercurio, come ad esempio quelle su morfologia e composizione o attività vulcanica. All’interno avrà 11 sensori, di cui molti sviluppati in Italia come la fotocamera SIMBIO-SYS, che è in grado di scattare anche immagini a colori. Sarà uno spettacolo. Nel frattempo i più temerari possono guardare il lancio in diretta a questo indirizzo.

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