Pagamenti: gli italiani amano il contante

Un nuovo studio sulle abitudini di pagamento mette in evidenza come gli italiani amino acquistare ancora in contanti.
Un nuovo studio sulle abitudini di pagamento mette in evidenza come gli italiani amino acquistare ancora in contanti.

Gli italiani amano ancora i pagamenti in contanti che assieme a quelli con le carte di pagamento coprono l’85% del totale transato e raggiungono rispettivamente i 337 e 220 miliardi di euro. Per quanto riguarda, invece, i pagamenti degli acquisti online da remoto, pur valendo 59 miliardi di euro, rappresentano ancora un mercato secondario, sebbene in forte crescita, in particolare per quanto riguarda la componente di acquisti su siti eCommerce e pagamenti tramite bonifico da home banking.

Trattasi di dati molto interessanti che arrivano da una ricerca condotta dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano. Secondo la ricerca, Nel 2017 gli italiani hanno acquistato beni e servizi di consumo per un totale di 654 miliardi di euro. I prodotti di consumo rappresentano il 54% del totale mercato, i servizi il 37% e gli altri pagamenti quali tasse, tributi e sanzioni valgono il 9%. In questo mercato, gli strumenti di pagamento principalmente utilizzati dagli italiani sono il contante e le carte di pagamento, che da soli coprono l’85% del totale transato.

Il contante è ad oggi il mezzo di pagamento più diffuso e utilizzato dai cittadini italiani: vale il 52% del totale transato, per un valore di 337 miliardi di euro, e ha uno scontrino medio di 16 euro.

Le carte, utilizzate da più dell’80% degli italiani per pagamenti in negozio e online, nel 2017 registrano un transato di circa 220 miliardi di euro, un terzo del totale, con una crescita a doppia cifra anno su anno nell’ultimo triennio. Lo scontrino medio di 60,5 euro riflette tuttavia un utilizzo delle carte ancora non frequente per le piccole e medie spese quotidiane, che rimangono appannaggio del contante per la maggioranza dei consumatori.

Secondo la ricerca, il restante 15% del transato del mercato dei pagamenti è processato con altri strumenti, come l’addebito in conto corrente, il bonifico bancario, l’assegno e i buoni pasto, che assieme valgono 97 miliardi di euro. Tra questi sono cresciuti in particolare gli addebiti in conto corrente grazie alle domiciliazioni bancarie delle utenze domestiche promosse dalle politiche commerciali delle utility e la diffusione degli strumenti di Internet e Mobile banking. Decresce, invece, l’utilizzo degli assegni, in favore soprattutto dei bonifici.

Se si considerano, invece, i canali attraverso i quali i consumatori scelgono di effettuare un pagamento, quello di Proximity Payment rappresenta nel 2017 il 91% del totale mercato per un valore di 570 miliardi di euro; si prevede che tale canale rimarrà il più importante anche nei prossimi cinque anni.

I canali online di Remote Payment rappresentano il residuale 9% del mercato, con un valore transato di 59 miliardi di euro e, pur trattandosi di un mercato di valore secondario rispetto al canale offline, mostrano elevati tassi di crescita anno su anno, in particolare per quanto riguarda la componente di acquisti su siti eCommerce e pagamenti tramite bonifico da home banking.

Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano:

Nei prossimi 5 anni prevediamo un forte avvicinamento del transato con carta a discapito di quello con contante. Il definitivo superamento (o almeno l’avvicinamento) delle carte al contante per valore del transato dipenderà però anche da diversi fattori, come le eventuali azioni intraprese dal Governo verso la “war on cash” o le iniziative promosse dagli attori della filiera per promuovere l’uso di strumenti di pagamento innovativi.

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