Orion, occhi bionici con termocamera per i ciechi

Orion è un sistema di visione artificiale che verrà impiantato direttamente nel cervello del paziente, affidandosi anche a una termocamera.
Orion è un sistema di visione artificiale che verrà impiantato direttamente nel cervello del paziente, affidandosi anche a una termocamera.

La cecità affligge ben 36 milioni di persone in tutto il mondo, ma se fino ad appena un decennio fa i non vedenti avevano pochissime probabilità di riacquisire la vista, oggi sono stati compiuti passi da gigante in questa direzione. Gli sviluppatori di Argus II, il primo occhio bionico impiantato in un paziente nel 2009, stanno sperimentando l’Orion Visual Cortical Prosthesis System, un sistema di visione artificiale più evoluto, che viene impiantato direttamente nel cervello del paziente.

È costituito da una piccola videocamera per catturare immagini, montata su un paio di occhiali, e da un’unità di elaborazione video per convertire in impulsi elettrici ciò che la videocamera “vede”: questi vengono interpretati dall’utilizzatore grazie a un impianto che stimola il cervello dell’utente a creare l’immagine percepita. Diversamente da Argus II, che utilizza impianti fissati ai nervi ottici del paziente, l’impianto di Orion si trova nel cervello stesso (installato tramite una piccola craniotomia nella parte posteriore della testa, sopra il lobo occipitale).

Il processo di installazione e utilizzo del sistema Orion è piuttosto lungo, basti pensare che dopo l’operazione sono richieste 3/4 settimane di attesa prima dell’accensione. Il team sta inoltre studiando le funzionalità di riconoscimento di volti e oggetti: l’immagine che l’utente vede è decisamente poco fedele alla realtà, dunque l’integrazione di queste feature consentirebbe al sistema di aiutare chi lo indossa a stimolare il cervello. Poi c’è la visione in stile Predator (quello del film, esatto!). Gli sviluppatori starebbero cercando di integrare una termocamera che consentirebbe ai ciechi di vedere a infrarossi: in questo modo, potrebbero identificare dove si trovano le persone all’interno della stanza, giorno e notte, più facilmente. Potrebbero inoltre notare con facilità fonti di calore come una stufa o una tazza di caffè.

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