Facebook, GM se ne va: l'advertising non convince

General Motors è insoddisfatta dell'advertising su Facebook. Già diversi altri gruppi hanno espresso il proprio parere negativo in tal senso.
General Motors è insoddisfatta dell'advertising su Facebook. Già diversi altri gruppi hanno espresso il proprio parere negativo in tal senso.

Uno dei mattoni più importanti sui quali Facebook ha costruito il castello rappresentato dal proprio ingresso in borsa sembra iniziare a vacillare: l’advertising per il social network di Menlo Park sta infatti registrando importanti segnali di declino, mettendo in discussione quello che è il principale canale di introiti per la società. Dopo i numeri negativi relativi agli ultimi mesi, in calo rispetto a quelli precedenti, il gruppo General Motors si è detto insoddisfatto dell’impatto delle campagne pubblicitarie mediante Facebook e non sembra essere intenzionato a proseguire in tale direzione.

E l’annuncio giunge a pochissime ore dall’esordio di Facebook in borsa: uno smacco, un danno e una beffa al tempo stesso.

L’investimento da parte di GM in tal senso, del resto, è stato piuttosto importante: oltre ai 30 milioni messi sul piatto per allestire al meglio la propria pagina ufficiale, con un apposito team che si occupa di migliorare la presenza della società nella sfera social del Web, sono 10 i milioni di dollari spesi per pubblicizzare il brand del gruppo grazie alle campagne di advertising messe a disposizione da Facebook, ma nonostante ciò il tutto sembrerebbe non aver fornito i frutti sperati. Per tale motivo, quindi, General Motors ha dichiarato di essere intenzionata a dismettere la campagna pubblicitaria a pagamento, puntando esclusivamente sugli strumenti gratuiti a propria disposizione, in primis la propria pagina ufficiale sul social network.

La notizia, riportata dal Wall Street Journal, si accoda ad un già corposo elenco di voci circa i dubbi sorti in seno a svariate società operanti in diversi settori circa l’efficacia delle campagne pubblicitarie mediante Facebook, con esperti di mercato ed analisti pronti ad avvallare tali tesi: in molti casi, infatti, sembrerebbe che esse non abbiano aiutato in alcun modo ad incrementare le vendite, motivo per cui tali gruppi si sarebbero detti pronti a seguire la scia di GM. Il tutto, chiaramente, con un impatto di assoluta importanza sul futuro del social network, il quale fa proprio dell’advertising una delle principali fonti di guadagno, soprattutto grazie all’incremento dell’88% registrato nel 2011.

Il caso General Motors potrebbe dunque essere il primo di una lunga serie di addii, con le casse dell’azienda fondata da Mark Zuckerberg a forte rischio qualora alcuni dei principali partner del social network dovessero abbandonare la strada dell’advertising mediante Facebook. Quest’ultimo, d’altro canto, è uno dei cavalli di battaglia con il quale lo stesso Zuckerberg sta cercando di ottenere la più elevata capitalizzazione possibile in seguito all’ingresso nel listino del NASDAQ: l’ex studente di Harvard, quindi, potrebbe veder presto sgretolarsi il terreno sotto i propri piedi, con la necessità da parte dell’azienda di differenziare i canali di guadagno per offrire maggiori certezze in ottica futura.

Ed è questo l’ennesimo tassello da valutare nel caso in cui si intenda acquistare azioni Facebook nei prossimi giorni: 900 milioni di persone sono una certezza, ma le community sono un asset fragile e la relativa monetizzazione è quanto di più labile possa esserci in termini di bilancio.

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