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Sei musei partner del Google Cultural Institute hanno collaborato alla scansione in tre dimensioni di circa 300 tra oggetti, reperti e manufatti, messi a disposizione per l'accesso libero e gratuito della piattaforma. Tra questi anche il Museo d'Arte Orientale (MAO) di Torino, con venti opere in 3D: dalla collezione cinese con vasellame in terracotta bianca della cultura Dawenkou ai bronzi provenienti della regione himalayana.
Il numero è destinato a crescere nel corso dei prossimi mesi, grazie alla partnership con altre realtà di tutto il mondo. L'obiettivo è quello di permettere agli utenti di esplorare l'arte da un punto di vista inedito, da ogni angolazione possibile.