Gangnam si mangia tutti: il più visto su YouTube

La hit del rapper sudcoreano Psy diventa il video più cliccato in assoluto nella storia di YouTube, con quasi un miliardo di visualizzazioni.
La hit del rapper sudcoreano Psy diventa il video più cliccato in assoluto nella storia di YouTube, con quasi un miliardo di visualizzazioni.

Ogni giorno sette milioni di persone lo guardano. Centinaia di video lo omaggiano, imitano. Non si contano i personaggi famosi (persino Bank ki-Moon) che si sono visti costretti a riprodurne i movimenti a favore di telecamera. Nella storia dei trend di YouTube, è arrivato qualcosa di più forte di Justin Bieber e più virale del dito di Charlie: è lo Gangnam style. La hit del rapper coreano Psy ha totalizzato più di 830 milioni di visualizzazioni in soli cinque mesi, ed è il video più cliccato di sempre.

Il fatto che sia musicalmente bruttarello, con ogni evidenza, conta poco: le ragioni del successo, della viralità di un video di YouTube hanno meritato più di uno studio sociologico e molte lezioni su TED, e nessuna di queste ha a che vedere con la qualità musicale. Piuttosto, con le categorie del bizzarro e anche della serendipità, la logica inafferrabile per cui incontriamo sulla nostra strada qualcosa di originale, che ci cattura, mentre ne stavamo cercando un’altra. Il testo molto semplice e traducibile e la sua duttilità hanno fatto il resto.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=9bZkp7q19f0[/youtube]

La pagina delle classifiche di YouTube mostra il sorpasso del video ai danni di Justin Bieber e di J.LO e di tutti gli altri video – quasi tutti musicali – della classifica. Per quanto fondamentali, infatti, i video virali, i fenomeni della piattaforma di condivisione, non riescono a raccogliere gli stessi numeri, e per notarli è meglio selezionare cronologicamente oppure per categorie – intrattenimento, umorismo – sapendo che la loro mortalità è più alta. Perché dunque Gangnam sfugge a questa regola?

Come sempre, ci sono elementi sociologici insospettabili, il primo dei quali è la critica al consumismo. Il video, infatti, prende in giro un ricco sobborgo di Seul e attraverso alcune metafore, come quella del trotto a cavallo (che ispira i movimenti della danza, mania globale), della giostra, gli abiti cosplay delle ragazze, permette un liberatorio cupio dissolvi alla stressata società sudcoreana, parodiando gli stili di vita ultra-consumistici del paese.

Il copycat – le parodie della parodia, in tutto il mondo, da quella in lingua Klyngon a quella di personaggi Lego – svela invece il nostro rispecchiamento nelle ansie post-crisi. Come se ballando tutti assieme la perdita della ricchezza facesse un po’ meno paura, ci si sentisse sollevati.

E c’è pure l’ironia della sorte: la prima persona in assoluto ad aver linkato questo video è stata il manager di Justin Bieber, Scooter Braun. La serendipità, appunto.

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