Banche del latte: in Italia non c’è scambio online
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C’era una volta la balia, colei in grado di sostituire la madre nell’allattamento dei pargoletti. Nell’era del Web, invece, ci sono le banche del latte e la condivisione online, modi per garantire anche alle madri carenti di latte proprio la possibilità di allattare il figlio con un prodotto più naturale e sano rispetto ai prodotti industriali. Ma non tutti i meccanismi di distribuzione sono in grado di garantire piena sicurezza dal punto di vista sanitario e, fortunatamente, l’Italia è al momento al di fuori di ogni pericolo in tal senso.
L’allarme giunge dalla Associazione italiana banche del latte umano donato Onlus (Aiblud), secondo cui la circolazione “peer-to-peer” del latte potrebbe generare problemi legati all’assenza dei necessari controlli sanitari. La banca del latte è una entità in grado di salvaguardare la qualità del prodotto, potendo così garantire alla famiglia ricevente piena tranquillità. I due sistemi possono però facilmente entrare in conflitto.
Il problema della donazione del latte online al momento non tocca l’italia, ove le banche del latte funzionano bene e sono in grado di esaurire le richieste, mentre negli Stati Uniti avrebbe sottratto risorse ai centri di raccolta e metterebbero pertanto a rischio il sistema intero (svuotato di materiale, l’intermediario non ha più la possibilità di svolgere la propria opera di controllo e redistribuzione).