Apple ha approfittato della WWDC 2019 per svelare al pubblico la nuova versione di Mac Pro, un desktop professionale completamente rivoluzionato rispetto alle precedenti edizioni. Il gruppo californiano ha infatti detto addio alle forme cilindriche del Mac Pro del 2013, per tornare a un design modulare: una richiesta, quest’ultima, avanzata dagli stessi professionisti, desiderosi di poter aggiornare nel tempo le loro macchine con componenti sempre nuove e potenti. E proprio per garantire il massimo della potenza agli utenti, Apple non solo ha abbinato al computer uno schermo di qualità elevatissima, ma ha anche elaborato delle risorse hardware speciali, talmente avanzate da riuscire a gestire contemporaneamente due flussi video in 8K senza lag o rallentamenti. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Mac Pro 2019: cosa sapere
Disponibilità e prezzi (↑)
Il nuovo Mac Pro modulare, così come già accennato, è stato presentato in anteprima nel giugno del 2019, in occasione del tradizionale appuntamento con la WWDC. Il computer, così come l’abbinato Pro Display XDR, non sono però stati immediatamente messi in vendita: il gruppo di Cupertino ha infatti annunciato una disponibilità a partire dall’autunno dello stesso anno.
I prezzi non sono al momento completamente ufficializzati: durante l’evento di presentazione, Apple ha suggerito che il dispositivo verrà venduto negli Stati Uniti a partire da 5.999 dollari. Cifre analoghe per il Pro Display XDR, di cui solo lo stand – quest’ultimo in grado di ruotare a 360 gradi – costa ben 999 dollari. I listini europei dovrebbero rimanere analoghi a quelli statunitensi, seguendo la solita strategia Apple della conversione 1 a 1, a cui potrebbero aggiungersi eventuali oneri di legge, come IVA e contributo per i supporti di memorizzazione.
Design (↑)
L’edizione 2019 di Mac Pro si differenzia completamente dal suo predecessore sul fronte del design: la scocca cilindrica è stata completamente eliminata, in favore di un form-factor più classico e rettangolare, affinché le componenti interne del dispositivo possano risultare facilmente raggiungibili e via sia la possibilità di aggiornare in itinere il computer.
La struttura della workstation, nonostante lo stile più classico rispetto al passato, rimane comunque originale e innovativa. Il computer vede infatti uno scheletro in acciaio inossidabile, con maniglie e piedini – oppure rotelle, se lo si desidera – integrati. Tale scheletro ospita la scocca esterna, quest’ultima a scorrimento verso l’alto, grazie alla presenza di un’apposita maniglia superiore di sblocco. Realizzata in metallo, questa copertura vede un design davvero singolare, ispirato alla natura: sulla superficie sono infatti state ricavate delle aperture, delle vere e proprie cavità semisferiche, che riproducono le strutture molecolari dei cristalli. Una scelta, oltre che stilistica, anche funzionale: in questo modo, infatti, le componenti interne di Mac Pro possono approfittare del massimo dell’areazione. Sulla porzione superiore della scocca in metallo, invece, si trova il comodo tasto d’accessione a alcune porte di comunicazione I/O, tra cui due prese ThunderBolt 3.
Questa attenzione alla precisione, tipica del gruppo di Cupertino, è accordata anche alla progettazione interna della workstation. Sul lato frontale sono infatti disponibili tre ventole, silenziose ed efficaci, per garantire un perfetto circolo d’aria su tutte le componenti interne. La scheda logica, disposta verticalmente, è stata studiata per occupare al meglio lo spazio disponibile evitando l’accumulo eccessivo di cavi, mentre un dissipatore laterale permette di mantenere sempre a temperature basse il processore. Quest’ultimo è offerto in modalità socket, quindi può essere facilmente sostituito dall’utente, così come la RAM e gli speciali slot GPU.
Hardware (↑)
È però l’hardware l’ambito più interessante di questo Mac Pro, poiché Apple ha voluto realizzare una workstation estremamente potente. Così come già anticipato, tutto trova spazio in modo ordinato e intuitivo sulla scheda logica, rendendo facili gli aggiornamenti in itinere e mantenendo un ambiente interno ordinato, sempre correttamente dissipato e privo di ingombranti cavi. Di seguito, un riassunto sulle principali proprietà tecniche:
- CPU: Mac Pro può essere configurato con processori Intel Xeon W da 8 a 28 core. L’opzione più generosa vede un Intel Xeon W da 2.5 GhZ, da 28 core e 56 thread, capace di raggiungere frequenze da 4.4 GHz in Turbo Boost approfittando di una cache da 66.5 MB e una perfetta sincronizzazione con RAM da 2.933 MHz;
- RAM: la workstation incorpora ben 12 slot DIMM per RAM ECC DDR4, fino a 1.5 TB totali. La frequenza della memoria varia a seconda del processore installato: 2.666 MHz per la versione da 8 core, 2.933 per le cpu da 12 e 28 core;
- GPU: Mac Pro può essere configurato con un massimo di 4 GPU, tramite il nuovo slot MPX Module, che permette di superare i limiti delle più comuni PCI-e. Le opzioni disponibili sono la AMD Radeon Pro 580X fino a 5.8 teraflops di precisione singola, la AMD Radeon Pro Vega II fino a 14.2 teraflops di precisione singola e la AMD Radeon Pro Vega II Duo fino a 28.4 teraflops di precisione singola. Quest’ultima è definita la scheda grafica più potente al mondo, poiché incorpora ben 2 GPU con 64 unità di elaborazione e 4.096 stream processor;
- Afterburner: Apple ha elaborato un acceleratore su scheda PCI Express 16X, per rendere più semplice la vita degli editor video. Grazie ad Afterburner, infatti, non vi è più la necessità di ricorrere a un proxy per editare filmati in grandi dimensioni, grazie al supporto di 3 stream contemporanei ProRes RAW da 8K e 12 stream ProRes RAW da 4K;
- Espansioni: Mac Pro incorpora fino a 8 slot per schede PCI Express;
- Alimentatore: per gestire un computer così potente, Apple ha pensato a un alimentatore da 1.4 kilowatt, capace di erogare in modalità continua fino a 1280W a 220-240V;
- Archiviazione e porte: Mac Pro supporta fino a 4 TB su schede SSD, con integrazione con la crittografia del chipset T2, quindi sul retro due porte USB 3, due porte Thunderbolt 3 e due entrate 10 GB Ethernet.
Pro Display XDR (↑)
Il Mac Pro modulare può essere abbinato al nuovo Pro Display XDR, lo schermo professionale ideato da Cupertino per il massimo della qualità visiva e della resa del colore. La sigla XDR significa infatti “Extreme Dynamic Range”, un’evoluzione voluta da Apple allo standard HDR.
Lo schermo si caratterizza per un design minimalista, con un profilo praticamente edge-to-edge, perfettamente simbiotico con lo stile a cavità sferiche della scocca di Mac Pro. È possibile inoltre scegliere una configurazione con vetro classico o con vetro con nanotexture, quest’ultimo per il massimo della resa antiriflesso e dell’angolo di visione. È quindi presente uno stand, venduto separatamente, che permette non solo di modificare l’altezza dello schermo, ma anche di ruotarlo sui 360 gradi a seconda delle necessità. Ad esempio, a 180 diventa la soluzione perfetta per la modalità portrait, per lo sviluppo di applicazioni mobile.
Sul fronte delle caratteristiche hardware, il Pro Display XDR monta un pannello da 32 pollici con tecnologia Oxide TFT, per una risoluzione 6K da 6.016×3.384 pixel a 218 ppi. Dotato di ben 576 LED di retroilluminazione, garantisce una luminosità costante di 1.000 nit – con picchi da 1.600 nit – e supporta l’intera gamma cromatica P3, con una profondità di colore a 10 bit e ben 1073 miliardi di combinazioni di colori. Offre un angolo di visione superwide fino a 89 gradi in tutte le direzioni, mantenendo sempre un contrasto ad altissima fedeltà e mai alterando la resa e la profondità dei colori.