UE a un passo dalla riforma delle telecomunicazioni

Parlamento Europeo e Consiglio dell'Unione Europea hanno da poco trovato un accordo su una serie di norme legate alla libertà e neutralità della Rete. I provvedimenti approvati fanno parte della Riforma delle telecomunicazioni a un passo dall'approvazione
Parlamento Europeo e Consiglio dell'Unione Europea hanno da poco trovato un accordo su una serie di norme legate alla libertà e neutralità della Rete. I provvedimenti approvati fanno parte della Riforma delle telecomunicazioni a un passo dall'approvazione

Dopo un lungo e articolato confronto politico e tecnico, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione hanno raggiunto un accordo sulle norme legate al libero accesso alla Rete contenute nella Riforma delle telecomunicazioni dell’UE. Il nuovo piano consentirà di apportare numerose modifiche agli attuali ordinamenti in ambito europeo sul fronte dei diritti dei consumatori, dell’apertura e neutralità della Rete e sul mercato comunitario della banda larga. Una vera e propria rivoluzione con la quale l’Unione intende accompagnare lo sviluppo del sistema delle telecomunicazioni in tutto il vecchio continente.

La Riforma delle telecomunicazioni dell’Unione [pdf] prevede una serie di provvedimenti per tutelare la libertà della Rete: «Qualsiasi misura adottata da uno Stato Membro in merito all’accesso o all’utilizzo dei servizi e delle applicazioni attraverso i network delle telecom dovrà rispettare i diritti fondamentali e la libertà dei cittadini, così come garantiti dalla Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali e dalle altre leggi dell’UE». Agli utenti della Rete gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno garantire le medesime leggi e tutele applicate al di qua dello schermo, applicando la presunzione di innocenza e il diritto alla riservatezza.

Il pacchetto sul quale è stato trovato da poco un accordo in sede Europea prevede anche una serie di precise indicazioni sul fronte della net neutrality. Le singole Autorità di garanzia per le telecomunicazioni nazionali avranno il potere di stabilire standard minimi di qualità per la trasmissione dei dati online. I provider dei servizi dovranno fornire agli utenti tutte le informazioni sulla natura delle loro offerte, comprese le tecniche adottate per la gestione del traffico e le limitazioni imposte. L’Europa sarà il primo fronte di difesa della net neutrality e vigilerà sulla corretta adozione delle misure contenute nella Riforma per garantire un’equa gestione dell’accesso e del traffico dei dati.

Tra le numerose novità introdotte dalla Riforma, discussa per quasi due anni, spiccano inoltre le norme a tutela dei consumatori europei. Ogni utente di linea telefonica fissa o mobile avrà il diritto di passare a un nuovo operatore in appena un giorno lavorativo, mantenendo il proprio numero di telefono. Un obiettivo ambizioso e ben distante dall’attuale media europea pari a 8 giorni e mezzo. Gli operatori saranno inoltre tenuti a fornire informazioni chiare, precise e puntuali sui servizi offerti agli utenti e sui costi di ogni singola opzione. I contratti dovranno comprendere i dettagli sugli standard minimi offerti e dovranno contemplare possibili rimborsi nel caso di livelli qualitativi inferiori a quelli promessi.

Per quanto concerne la privacy, la Riforma delle telecomunicazioni prevede norme maggiormente vincolanti. Gli operatori che subiranno attacchi informatici con la conseguente sottrazione di dati sensibili saranno obbligati a informare sia le autorità che i singoli clienti colpiti dal pericoloso disservizio. Nuove normative interessano anche la gestione dei cookie, sistemi sui quali i gestori dei siti web dovranno fornire informazioni chiare e trasparenti agli utenti.

Il documento da poco approvato si occupa anche di sicurezza. Le nuove norme imporranno agli operatori di fornire l’accesso ai numeri di emergenza attraverso piattaforme e soluzioni tecnologiche di vecchia e di nuova generazione, senza particolari limiti. L’Unione mira, inoltre, a estendere quanto più possibile l’adozione del 112 come numero di emergenza in tutti gli Stati membri.

Le autorità di controllo nazionali dovranno godere di maggiore autonomia, specialmente dalla politica, per garantire operazioni eque e davvero al servizio dei cittadini. La loro attività sarà monitorata anche dalla nuova European Telecom Authority, che coinvolgerà i 27 Stati membri con un sistema più trasparente ed efficiente. La Riforma consentirà alla Commissione Europea di avere voce in capitolo sui provvedimenti legislativi adottati dai singoli Paesi, scongiurando così l’adozione di misure nazionali in contrasto con le politiche europee sulle telecomunicazioni e la concorrenza nel settore. Gli Stati membri otterranno alcuni nuovi poteri per obbligare gli operatori a separare le reti, una misura che dovrebbe incentivare la competizione sul mercato mantenendo comunque forti incentivi per l’implementazione delle reti di nuova generazione.

Nella Riforma delle telecomunicazioni dell’UE non mancano poi nuove indicazioni sull’accesso alla banda larga da parte degli europei. Mediamente, nelle aree rurali dell’Unione a oggi solamente il 70% delle utenze hanno la possibilità di accedere ai servizi broadband. Le nuove norme consentiranno di adottare nuove strategie più incisive per implementare le soluzioni wireless e in fibra per abbattere questo aspetto del digital divide. Infine, sul fronte delle soluzioni di prossima generazione (NGA), la Riforma stabilisce norme e vincoli per garantire uno sviluppo organico delle nuove reti in Europa mantenendo alto il livello di competizione tra gli operatori esistenti e tra i potenziali futuri protagonisti del mercato.

«Il raggiungimento di un accordo tra Parlamento e Consiglio sulle nuove norme per la libertà della Rete da includere nel pacchetto di riforma delle telecomunicazioni è davvero una buona notizia per i cittadini dell’Europa. Questi provvedimenti sulla libertà di Internet non hanno precedenti su scala mondiale e dimostrano chiaramente quanto l’UE tenga seriamente ai diritti fondamentali, specie quando si parla di società dell’informazione. L’accordo sui provvedimenti legati alla libertà della Rete, che hanno raccolto una totale convergenza tra la parti in causa, apre la strada a una rapida entrata in vigore della Riforma delle telecomunicazioni» ha dichiarato con entusiasmo il Commissario Viviane Reding, uno dei principali promotori del nuovo ordinamento.

Terminate le ultime votazioni in Parlamento e nel Consiglio, la Riforma potrebbe entrare in vigore a partire dai primi mesi del 2010. Gli Stati membri avranno poi 18 mesi di tempo per recepire i nuovi provvedimenti, frutto di qualche inevitabile compresso, e integrarli nelle leggi nazionali.

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