Apple e i patent troll per la guerra dei brevetti

Apple avrebbe stretto una partnership con Digitude Innovations, azienda definita "patent troll" per la sua tendenza a lucrare denunciando la concorrenza per violazione dei brevetti
Apple avrebbe stretto una partnership con Digitude Innovations, azienda definita "patent troll" per la sua tendenza a lucrare denunciando la concorrenza per violazione dei brevetti

Il 2011 verrà ricordato in ambito tecnologico come l’anno che ha visto esplodere una vera e propria guerra dei brevetti tra i principali produttori del settore smartphone e tablet. Lo scontro più longevo è sicuramente quello che vede opposti Apple e Samsung, con le due aziende impegnate nelle aule di tribunale di tutto il mondo dall’aprile scorso. La prossima mossa del colosso di Cupertino, per mettere in ginocchio la concorrenza, sembra destinata a suscitare qualche polemica: la mela morsicata ha infatti chiamato in causa un cosiddetto patent troll.

In gergo, si definisce in questo modo un’azienda che fa propri brevetti e proprietà intellettuali di qualunque tipo, con il solo obiettivo di utilizzarli poi di fronte a un giudice, lucrando così dal procedimento legale per presunte violazioni da parte delle altre società. La vociferata stretta di mano tra Apple e Digitude Innovations sembra puntare dunque in questa direzione.

Nel mirino della partnership nomi importanti come Research In Motion, Motorola, Nokia, HTC e ovviamente Samsung, che potrebbero presto ricevere notifica di una denuncia relativa allo sfruttamento non autorizzato di tecnologie appartenenti ad Apple o al patent troll citato poc’anzi.

Poche chiare, al momento, le dinamiche che hanno dato vita all’accordo. Stando a quanto ricostruito, il colosso di Cupertino avrebbe dapprima ceduto alcuni brevetti a Cliff Island LLC, società che sembra impossibile contattare per chiarimenti sulla vicenda, passati poi nelle mani di Digitude Innovations con una seconda transizione.

Le ipotesi formulate sono dunque due. La prima vede Apple intenzionata a mettere sempre più pressione alla concorrenza mediante minacce di tipo legale, affidate in questo modo a una realtà esterna che si dovrebbe occupare del “lavoro sporco”, mentre la seconda vorrebbe la mela morsicata costretta a consegnare nelle mani di Digitude Innovations alcune proprietà intellettuali in seguito a una denuncia di quest’ultima. In entrambi i casi, la posizione dell’azienda californiana appare piuttosto scomoda.

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