Canada: arriva il carcere per gli sharer

Le misure contro la pirateria tramite i sistemi di filesharing non sembrano subire battute d’arresto. Ultimo, in ordine di tempo, il Canada: le autorità ha deciso di punire uno sharer con la detenzione in carcere.

Lo sfortunato utente, il ventisettenne Geremi Adam, aveva distribuito due titoli cinematografici coperti dal diritto d’autore, avvalendosi del nome del gruppo di distribuzione online “maVen“. I giudici di Montreal hanno condannato il giovane a due mesi e mezzo di carcere, a seguito dell’infrazione che l’ha visto protagonista.

Di primo acchito, la notizia potrebbe stupire per la durezza della decisione della corte. Tuttavia, Adam si era già macchiato, in passato, di violazione della proprietà intellettuale. Nel 2006, infatti, era stato colto in flagrante in alcuni cinema mentre registrava, armato di telecamera, le proiezioni in corso. Anche in quel caso, era scattato l’arresto.

Inoltre, secondo le indagini condotte da FBI e dalla polizia canadese, pare che il giovane fosse solito vendere le proprie registrazioni, non limitandosi alla semplice condivisione gratuita, seppur illegale, con altri utenti.

In definitiva, appare evidente come la decisione dei giudici sia controbilanciata dai trascorsi del giovane che, in passato, non si è solamente limitato all’utilizzo senza scopi di lucro dei network di filesharing. Ad oggi, numerosi suoi upload sono presenti sui principali tracker bittorent anche se, come appare logico, non tutti paiono funzionanti.

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