Le temperature nel Golfo Persico hanno raggiunto livelli senza precedenti, registrando un record di 52°C a giugno sull’isola di Failaka. Questo dato segna il valore più alto mai misurato in questa regione durante il mese di giugno. L’evento non ha risparmiato altre aree, come il Kuwait, l’Arabia Saudita orientale e il sud dell’Iran, dove le temperature hanno oscillato tra i 48°C e i 51°C.
Queste temperature record sono attribuite alla persistenza di un sistema anticiclonico subtropicale sopra la Penisola Arabica, che ha convogliato masse d’aria desertica calda verso le coste. La situazione è stata ulteriormente aggravata dall’elevata umidità caratteristica della regione, che ha fatto schizzare l’indice di calore percepito oltre i 60°C in diverse località. Questo fenomeno rappresenta un grave rischio per la salute pubblica, con un aumento dei casi di colpi di calore e disidratazione.
Conseguenze sanitarie dell’ondata di calore
Le autorità sanitarie locali hanno emesso avvisi di emergenza, raccomandando di evitare attività all’aperto durante le ore più calde. Nonostante le precauzioni, i centri medici hanno riportato un incremento significativo di pazienti con sintomi da stress termico. Tra i più colpiti vi sono operai edili, personale delle piattaforme petrolifere e residenti delle zone periferiche.
Scenari futuri e implicazioni del cambiamento climatico
Questo episodio estremo si inserisce in un contesto più ampio di mutamenti climatici globali, che stanno aumentando la frequenza e l’intensità di eventi simili. I dati meteorologici mostrano che nel 2024 la temperatura media in Medio Oriente ha superato di oltre 1,5°C i valori storici di riferimento. Gli esperti prevedono che l’anticiclone subtropicale potrebbe persistere fino alla prima decade di luglio, con temperature che potrebbero superare nuovamente i 51°C e indici di calore che potrebbero raggiungere i 65°C nelle regioni interne.
Un rappresentante dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha dichiarato: “Ci troviamo di fronte a un bivio: o adattiamo rapidamente le nostre infrastrutture e politiche, o pagheremo un prezzo altissimo in termini di vite umane e stabilità economica”.
Questo evento evidenzia l’urgenza di adottare strategie di adattamento e mitigazione per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. Investire in infrastrutture resilienti e politiche climatiche efficaci è fondamentale per salvaguardare la salute pubblica e l’economia regionale.