AAPL e GOOG ai massimi, MSFT recupera

Apple, Google e Microsoft: sono questi i titoli che stanno facendo la voce grossa al Nasdaq. Mentre i primi due sono sulla cresta dell'onda ormai da mesi, il terzo ha iniziato solo ora il suo recupero ed in pochi giorni ha già maturato un +20%
AAPL e GOOG ai massimi, MSFT recupera
Apple, Google e Microsoft: sono questi i titoli che stanno facendo la voce grossa al Nasdaq. Mentre i primi due sono sulla cresta dell'onda ormai da mesi, il terzo ha iniziato solo ora il suo recupero ed in pochi giorni ha già maturato un +20%

AAPL, GOOG ed MSFT: sono queste le sigle che rappresentano i tre titoli ICT più importanti del momento (le sigle tecniche usate a Wall Street sono facilmente ricollegabili ai nomi reali). Tre titoli per tre storie molto diverse che in questo momento si trovano in un momento in qualche modo simile: Apple ha toccato il suoi massimi di sempre con una crescita progressiva che non sembra veder un orizzonte; Google ha sfondato anche quota 700 dollari e nuove promesse sembrano proiettare le azioni ancora oltre; Microsoft ha sonnecchiato per tempo, tanto tempo, ed ora un dolce risveglio ha riportato entusiasmo sulla piazza.

Negli ultimi mesi sono stati soprattutto i primi due nomi a fare la voce grossa. Un rapido calcolo permette di vedere come da Agosto Apple abbia visto la propria quotazione lievitare del 50%, Google del 38% e Microsoft del 31%. Rispetto ad inizio anno la crescita è stata rispettivamente del 123%, 50%, 24%. Rispetto all’inizio del 2006 le percentuali salgono a 160%, 70%, 41%. Andando indietro con la storia i raffronti non sono più fattibili perchè Google è in ballo solo dal 2004, Microsoft ha vissuto sulla propria pelle i momenti difficili a cavallo dell’anno 2000 ed Apple giunge da un limbo durato molti anni da cui ne è uscita letteralmente a suon di musica grazie alla scintilla dell’iPod.

Il titolo che più sta facendo rumore negli ultimi giorni è quello del gruppo di Bill Gates. Come Steve Ballmer aveva ribadito a più riprese circondandosi di pesanti scetticismi, è il 2008 l’anno buono di Redmond. L’azienda ha infatti pesantemente investito in molti campi, diversificando ulteriormente la propria attività e le proprie fonti di reddito, ed ora sembra prepararsi a raccogliere in ogni dove: cavalcando l’ondata pubblicitaria, sfidando la concorrenza su campi nuovi e, soprattutto, ribadendo il proprio potere nel mondo del software. Il titolo s’è improvvisamente risvegliato in occasione della trimestrale: numeri importanti, crescita confermata, forti attese, aumento delle stime per i prossimi mesi e subitaneo aumento del 10% in borsa. In pochi giorni la percentuale di crescita è maturata fino a +20% circa ed anche in una giornata come quella di ieri, pesante per tutto il listino, il titolo ha retto l’urto confermandosi in posizione attiva.

Ci sono motivi concreti alla base di tale ascesa e girano perlopiù attorno a Windows Vista, una delle principali fonti di introito. Secondo quanto riferito da fonti interne a Microsoft, infatti, starebbe velocemente accelerando l’adozione del sistema operativo in ambito business. Non solo: l’aumento della vendita di pc in tutto il mondo e l’arrivo del primo periodo natalizio che vivrà il prodotto potrebbero incrementare pesantemente la presenza di Vista sul mercato dando una svolta alla conversione da XP al suo successore. Da più parti si suggerisce inoltre la possibilità per cui Vista possa accelerare pesantemente nel momento in cui verrà rilasciato il primo Service Pack (ormai in dirittura d’arrivo), mentre una recente analisi avrebbe predetto la quotazione del gruppo a 41 dollari entro 12 mesi (oggi il titolo è a quota 37, dunque altri 10 punti percentuali sarebbero nel potenziale). Tutto ciò, ovviamente, non solo sulla scia di Vista, ma anche grazie al traino della Xbox, di Office e delle promesse (per ora solo tali) conseguenti all’operazione aQuantive.

Tanto Apple quanto Microsoft e Google stanno raccogliendo i risultati di una serie di circostanze particolarmente favorevoli: una nuova ondata di innovazione, il momento particolare del dollaro americano, l’aumento di utenza informatizzata nel mondo.

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