Apple: Qualcomm si è rifiutata di vendere chip

Nel corso della testimonianza alla FTC, Apple ha rivelato come Qualcomm si sia rifiutata di vendere dei chip LTE da includere negli ultimi iPhone.
Apple: Qualcomm si è rifiutata di vendere chip
Nel corso della testimonianza alla FTC, Apple ha rivelato come Qualcomm si sia rifiutata di vendere dei chip LTE da includere negli ultimi iPhone.

Giungono nuovi aggiornamenti sulla contrapposizione che, ormai da mesi, coinvolge Apple e Qualcomm. E questa volta, dopo il blocco di alcuni iPhone in Cina e in Germania ottenuto dal chipmaker, è la società di Cupertino a sferrare il colpo. Secondo quanto rivelato dal Chief Operating Officer Jeff Williams, nel corso delle testimonianze che la FTC sta raccogliendo sul caso Qualcomm, l’azienda si sarebbe rifiutata di vendere i propri chip per l’inserimento nei nuovi iPhone.

Quella alla FTC è una delle diverse cause che vedono contrapposte Apple e Qualcomm in tutto il mondo. Per questo caso particolare, contro Qualcomm è stata avanzata l’ipotesi di pratiche monopolistiche nella vendita delle proprie componenti, con l’imposizione di costi di licenza troppo elevati o contratti in esclusiva. I giudici hanno quindi voluto sentire la testimonianza di Apple, tramite Jeff Williams, in merito alle recenti vicende che hanno coinvolto i due gruppi.

Secondo quanto riferito il COO, il gruppo di Cupertino avrebbe di recente chiesto a Qualcomm di poter acquistare alcune soluzioni LTE per i nuovi iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR, ma il chipmaker si sarebbe rifiutato, costringendo così l’azienda californiana a rivolgersi al partner Intel.

Alla fine, si sono rifiutati di supportarci o di venderci i loro chip.

Non è dato sapere al momento come finirà questa causa, ma la rivelazione è certamente interessante per comprendere le scelte recenti della società di Apple Park. Fino a oggi, infatti, si è sempre ritenuto che la mela morsicata avesse deciso di passare a Intel per chiudere i propri rapporti con Qualcomm, date le controversie in corso. Oggi, invece, emerge come la decisione di non includere soluzioni del chipmaker non sia stata una scelta deliberata, bensì la conseguenza diretta del paventato rifiuto da parte del produttore.

Williams, inoltre, sostiene che i prezzi proposti da Qualcomm ad Apple siano di cinque volte superiori a quelli che l’azienda considererebbe leciti e, non ultimo, come in passato Apple si sia trovata in una posizione scomoda, tra la scelta di avviare una causa e la necessità di mantenere la fornitura di chip:

Avevamo bisogno della fornitura dei loro chip. Se avessimo cercato di coinvolgerli in una causa legale, non avremmo avuto accesso a questi chip. Non avevamo molte alternative.

Al momento, Qualcomm non ha commentato le rivelazioni in questione. La contrapposizione tra Apple e il chipmaker è partita nel 2017, quando il gruppo di Cupertino ha aperto una causa contro il rivale, ritenendo che le licenze per l’utilizzo dei chip Qualcomm fossero troppo elevate rispetto alla media di mercato. La vicenda è proseguita per mesi, per poi sfociare di recente in due ingiunzioni in Cina e Germania, con il blocco momentaneo nella vendita di alcuni iPhone.

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