Aurora Boreale illumina l'Italia: tempesta solare G4 e CME Cannibale

La tempesta geomagnetica G4 generata da una CME cannibale ha reso visibile l'aurora in gran parte d'Italia, con possibili interferenze a satelliti e GPS.
La tempesta geomagnetica G4 generata da una CME cannibale ha reso visibile l'aurora in gran parte d'Italia, con possibili interferenze a satelliti e GPS.
Aurora Boreale illumina l'Italia: tempesta solare G4 e CME Cannibale

Un evento celeste di rara intensità ha lasciato senza fiato migliaia di osservatori in tutta Italia: nella notte tra l’11 e il 12 novembre 2025, una spettacolare Aurora Boreale ha tinto i cieli della penisola, regalando immagini indimenticabili e un’esperienza scientifica di rilievo. Lo straordinario fenomeno ha raggiunto persino la Sardegna, una delle località meno associate a simili manifestazioni, suscitando stupore tra appassionati e studiosi.

Alla base di questo spettacolo, una tempesta geomagnetica classificata come G4 – secondo la scala del NOAA – che ne indica la severità e la capacità di generare effetti sensibili anche a latitudini normalmente non coinvolte. Il cielo si è colorato di sfumature inusuali, dal rosa al fucsia, in uno scenario che ha abbracciato l’intero Paese, dalla Pianura Padana alle coste più meridionali.

La causa scatenante di questa notte memorabile è da ricercare nella dinamica di due espulsioni di massa coronale (CME) originate dalla macchia solare AR4272. Gli esperti hanno parlato di un fenomeno noto come CME Cannibale, in cui una CME più veloce raggiunge e ingloba una precedente, amplificando in modo considerevole l’energia e l’impatto sulla magnetosfera terrestre. Un processo che, pur non essendo comunissimo, si manifesta con maggiore frequenza nei periodi di intensa attività solare, offrendo agli scienziati dati preziosi per affinare i modelli previsionali.

L’intensità della tempesta ha sollevato alcune preoccupazioni per la possibile interferenza su sistemi critici, tra cui comunicazioni satellitari, navigazione GPS e infrastrutture elettriche. Le autorità hanno tempestivamente diffuso avvisi e raccomandazioni, ma, nonostante la portata dell’evento, non sono stati registrati blackout estesi o disservizi di rilievo sulle reti nazionali. Questo dato evidenzia la buona resilienza delle infrastrutture italiane, anche di fronte a sollecitazioni così eccezionali.

L’evento ha catalizzato l’attenzione di fotografi e appassionati di astronomia, che si sono riversati in ogni angolo del Paese per immortalare il fenomeno. Le particolari colorazioni osservate, prevalentemente rosa e fucsia, sono il risultato di un’interazione complessa tra molecole di azoto e ossigeno a diverse altitudini: il classico verde dell’ossigeno a quote più basse si mescola con il rosso prodotto dall’ossigeno ad alta quota e il blu generato dagli ioni di azoto, dando vita a tonalità rare e affascinanti. La potenza della tempesta ha reso possibile la visione dell’aurora anche da aree pianeggianti, senza la necessità di spostarsi in località remote e prive di inquinamento luminoso.

Per chi desiderava fissare su pellicola questo momento unico, gli esperti hanno suggerito alcune strategie fondamentali: scegliere luoghi con cieli sereni e poco illuminati, utilizzare un treppiede stabile e impostare la fotocamera su lunghe esposizioni. Grazie all’eccezionale intensità dell’aurora, anche chi si trovava lontano da zone tipicamente favorevoli all’osservazione ha potuto godere di un panorama mozzafiato.

Dal punto di vista scientifico, l’interazione tra le particelle solari e la magnetosfera terrestre può generare correnti geomagnetiche temporanee, potenzialmente rischiose per trasformatori e reti elettriche. Fortunatamente, in questa occasione, il sistema italiano ha retto senza problemi di rilievo, confermando l’efficacia delle misure di prevenzione e controllo adottate negli ultimi anni.

Le istituzioni hanno mantenuto alto il livello di allerta, coinvolgendo compagnie aeree, operatori satellitari e fornitori di servizi GNSS, a cui sono state fornite indicazioni operative per minimizzare eventuali disagi. Nel frattempo, la comunità degli appassionati celebra quello che già viene considerato uno degli avvistamenti di Aurora Boreale più spettacolari degli ultimi decenni in Italia.

Gli scienziati sottolineano che, sebbene le fusioni di CME come quella legata alla macchia AR4272 non siano eventi quotidiani, rappresentano preziose opportunità di studio e approfondimento. I dati raccolti durante questa tempesta serviranno a migliorare ulteriormente la capacità di previsione e la resilienza delle infrastrutture critiche nazionali.

In caso di futuri fenomeni simili, le raccomandazioni restano semplici e chiare: seguire sempre le indicazioni delle autorità competenti, non allarmarsi per eventuali anomalie temporanee nei sistemi di comunicazione o navigazione e, soprattutto, lasciarsi incantare dalla bellezza di uno spettacolo celeste raro, da vivere con attenzione e rispetto per la natura.

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