Consigli pratici per la fotografia motoristica (parte seconda)

Continuiamo con i nostri consigli su cosa sia necessario fare per catturare delle ottime immagini quando ci rechiamo a delle manifestazioni motoristiche.

Provare a inclinare la fotocamera: normalmente si fotografa tenendo la fotocamera impugnata verticalmente o orizzontalmente o, come sono più soliti esprimersi i fotografi, in modalità ritratto o panorama. Per dare una maggiore dinamicità e originalità alle immagini, provate invece ad inclinarla in modo da dare un taglio del tutto diverso alla scena. Come ogni cosa originale, non bisogna comunque esagerare. Un paio di foto di questo tipo saranno più che sufficienti per un’intera giornata di scatti.

Il tempo ideale di scatto: è impossibile dare una soluzione valida in assoluto. Possiamo però genericamente affermare che un tempo di almeno 1/500 di secondo sia quello ideale per congelare il movimento durante le riprese di una manifestazione motoristica. In questo caso anche le ruote dovrebbero risultare sufficientemente ferme e congelate. Con tempi più lenti, la foto risulterà leggermente mossa, un effetto che non è detto che debba sempre essere considerato negativamente.

La doppia messa a fuoco: abbiamo già detto di come possa risultare utile mettere a fuoco manualmente su di un punto dove si sa che passerà il soggetto. Si può comunque anche mettere a fuoco, questa volta in modalità autofocus, premendo il pulsante sino a metà corsa e cliccandolo completamente solo quando il soggetto che interessa è nella scena. In questo caso l’autofocus dovrà compiere solo un aggiustamento minimo e risulterà quindi velocissimo garantendo la cattura dell’istante che veramente interessa.

Occhio al casco: ci sono alcuni elementi di una foto che cattureranno sempre l’occhio di chi l’osserva. Nel caso delle corse automobilistiche è il casco. Se non è perfettamente a fuoco (a meno di qualche voluto effetto speciale) l’immagine perderà in incisività ed efficacia. Assicuratevi quindi che la messa a fuoco sia sempre eseguita sul casco del pilota, sia che si trovi alla guida di un’auto, sia che cavalchi una moto.

Misurazione: è veramente difficile poter leggere la scena in maniera adeguata. Sono tanti i fattori di disturbo possibili, basti pensare al sole, ai riflessi sulla carrozzerie, alle zone d’ombra e così via. Potete provare (e valutare subito i risultati sul display della fotocamera) con il completo automatismo. Altrimenti conviene generalmente affidarsi ad una lettura esposimetrica di tipo valutativo o a quella matriciale. Non è una regola fissa, ma spesso si ottengono risultati migliori sottoesponendo le letture ottenute di uno stop.

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