Creato il primo "topo lanoso" con tecniche genetiche avanzate

Colossal Biosciences crea il primo topo lanoso modificato geneticamente, avvicinandosi alla de-estinzione del mammut lanoso. Scopri di più.
Creato il primo
Colossal Biosciences crea il primo topo lanoso modificato geneticamente, avvicinandosi alla de-estinzione del mammut lanoso. Scopri di più.

“Non siamo qui per clonare i mammut, ma per creare il futuro della conservazione genetica”, afferma Beth Shapiro, responsabile scientifica di Colossal Biosciences, l’azienda che ha recentemente attirato l’attenzione per un esperimento rivoluzionario: la creazione del primo topo geneticamente modificato con caratteristiche simili a quelle dei mammut lanosi.

L’esperimento rappresenta un significativo progresso nel campo dell’ingegneria genetica, portando alla nascita di roditori dal pelo folto, crespo e dorato, soprannominati topi lanosi. Il team di ricerca ha ottenuto questo risultato attraverso modifiche genetiche mirate su sette geni: sei legati alla struttura del pelo e uno al metabolismo dei grassi.

Il successo di questa manipolazione genetica non è stato casuale. Gli scienziati hanno analizzato a fondo il genoma dei mammut conservato nei reperti fossili, identificando le sequenze genetiche responsabili dell’adattamento al freddo. Invece di trapiantare direttamente i geni dei mammut, a causa della distanza evolutiva tra le specie, hanno replicato specifiche caratteristiche attraverso interventi genetici strategici.

Questo progetto è solo l’inizio di una visione ambiziosa. Colossal Biosciences punta a sviluppare “elefanti resistenti al freddo”, geneticamente simili ai loro antenati mammut. Finora, l’azienda ha identificato 85 geni chiave per questo obiettivo e ne ha modificati 25.

Tuttavia, il percorso non è privo di ostacoli. La manipolazione genetica ha mostrato un tasso di successo relativamente basso, con solo l’11% delle blastocisti modificate che hanno portato a nascite effettive. Le difficoltà aumentano ulteriormente considerando l’applicazione agli elefanti, la cui gestazione dura ben 22 mesi.

Il dibattito scientifico ed etico rimane acceso. Vincent Lynch dell’Università di Buffalo ha espresso dubbi sull’effettivo impatto ambientale di questi esperimenti, mentre altri esperti si interrogano sulle implicazioni etiche della de-estinzione. Nonostante le controversie, Colossal Biosciences continua a lavorare con convinzione, ritenendo che questa tecnologia possa rivoluzionare la conservazione delle specie.

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