Facebook, condivisi i dati utente con 52 aziende

Facebook ha condiviso i dati dei suoi utenti con 52 aziende tech che producono hardware e software non solo negli USA, ma anche in Cina e altrove.
Facebook ha condiviso i dati dei suoi utenti con 52 aziende tech che producono hardware e software non solo negli USA, ma anche in Cina e altrove.

Facebook ha condiviso le informazioni sui suoi utenti con 52 aziende tecnologiche che producono hardware e software, tra cui alcune con sede in Cina, secondo accordi progettati per rendere la piattaforma più efficace su smartphone e altri dispositivi, ha detto l’azienda in un documento di oltre 700 pagine fornito al Congresso statunitense nelle scorse ore.

Anni dopo aver smesso di farlo con la maggior parte dei produttori di app, Facebook ha dunque riconosciuto in un documento ufficiale di aver condiviso i dati dei propri iscritti con alcune aziende; in particolare, alcune partnership stanno proseguendo ancora oggi mentre altre sono state attive per anni. Tra queste aziende, figurano i principali brand tecnologici americani come Apple, Amazon e Microsoft, ma anche il sudcoreano Samsung e società cinesi come Huawei e Alibaba. Non tutte le partner producono dispositivi, infatti alcune si concentrano su sistemi operativi o altre tipologie di software, come Mozilla e Opera, che consentono di abilitare le notifiche di Facebook nei browser.

Facebook ha anche ammesso di aver fornito a 61 sviluppatori di app di terze parti più di sei mesi di tempo extra per abbandonare le loro pratiche di raccolta dati dopo aver implementato controlli di condivisione più severi nel 2014, tra cui Hinge e Spotify. Altri cinque sviluppatori potrebbero aver avuto accesso a “dati limitati sugli amici” attraverso un beta test, ma la società non ha spiegato cosa può aver comportato tale possibilità.

«Abbiamo coinvolto le aziende nella realizzazione di integrazioni per una varietà di dispositivi, sistemi operativi e altri prodotti in cui noi e i nostri partner volevamo offrire alle persone un modo per ricevere esperienze di Facebook», ha affermato la società nei documenti (PDF). «Queste integrazioni sono state create dai nostri partner, per i nostri utenti, ma approvate da Facebook».

Facebook ha concluso 38 delle 52 partnership in questione e prevede di chiuderne presto altre sette, ha detto la compagnia.

Il documento arriva circa due settimane dopo che Facebook ha dato al Congresso una serie di risposte (452 pagine) alle domande a cui Mark Zuckerberg non ha risposto immediatamente durante la sua testimonianza. Tuttavia, non spiega ancora tutto. Il Washington Post ha ad esempio osservato che l’azienda non ha spiegato perché non ha verificato app come “thisismydigitallife”: Cambridge Analytica aveva avuto accesso ai dati di 87 milioni di utenti Facebook proprio tramite tale quiz.

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