Foxconn: Apple deve spostare la produzione altrove

Foxconn suggerisce ad Apple di spostare la produzione di dispositivi fuori dai confini della Cina, per evitare i dazi voluti da Donald Trump.
Foxconn suggerisce ad Apple di spostare la produzione di dispositivi fuori dai confini della Cina, per evitare i dazi voluti da Donald Trump.

Apple potrebbe spostare la produzione dei propri device fuori dai confini della Cina. Da tempo si parla di una simile possibilità, in relazione ai dazi che l’amministrazione Trump vorrebbe imporre sul Paese asiatico, e nelle ultime settimane sono emerse numerose ipotesi come il Vietnam e l’India. Ora, tuttavia, a sollecitare il gruppo di Cupertino è Terry Gou, il fondatore di Foxconn: Apple dovrebbe lasciare la nazione al più presto.

Secondo quanto riferito da Apple Insider, Gou avrebbe richiesto ad Apple di spostare la produzione fuori dai confini cinesi, ad esempio nella vicina Taiwan, per evitare i dazi voluti da Donald Trump. Una decisione, quella dell’amministrazione statunitense, già contestata dalla società di Cupertino: il gruppo ha infatti scritto una lettera ufficiale spiegando come una tassazione al 25% potrebbe ferire non solo la produzione di device, ma ridurre anche gli investimenti sul territorio a stelle e strisce.

Sto spingendo Apple a trasferirsi a Taiwan. Credo che sia probabile che Apple sposti la produzione altrove.

Poche settimane fa è emerso come Foxconn, così come alcuni degli altri partner produttivi di Apple, siano già in grado di assicurare una fornitura alternativa per il gruppo di Cupertino, almeno per coprire il fabbisogno statunitense. I device destinati ad altri mercati, come ad esempio quello europeo, potrebbero invece continuare a essere assemblati all’interno dei confini cinesi.

Così come già accennato, Apple si è opposta ufficialmente alla possibilità di prevedere una tassa del 25% su tutto l’import proveniente dalla Cina: ciò comporterebbe dei costi più alti per i device, il tutto a discapito dei consumatori, e costringerebbe il gruppo californiano a modificare i propri investimenti. La società di Cupertino ha infatti promesso 350 miliardi di dollari in realtà imprenditoriali a stelle e strisce, che potrebbero subire forti tagli se Trump dovesse decidere di confermare il proprio progetto.

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